Bianca era… Note critiche
Note critiche diverse aBianca era la stanza
Bruno Rosada 2Mila, Dosson 2003
Vi è un luogo comune fra i non addetti ai lavori, che la scrittura, specialmente poetica, sia uno sfogo dell’anima. E ve ne è una di segno opposto fra i critici professorali, che (usiamo l’espressione di Benedetto Croce) la poesia sia un sentimento non vissuto nella sua immediatezza, ma un contemplato, quindi oggettivati, visto con una certa relativa freddezza. Questo libro (il nono di questa feconda e rigorosa poetessa) è stato suggerito a Laura Pierdicchi dal triste evento della korte del padre: non c’è sicuramente da dubitare della realtà autentica dei suoi sentimenti, e tuttavia (e qui si vede la vera natura della poesia) le emozioni e gli stati d’animo sono dominati senza essere traditi, controllati, diciamo pure, per essere trasformati in parole ed immagini che li rendono più alti e più nobili, nel momento in cui rivestono una saggezza antica e il mistero della morte è un “sigillo d’amore impresso | a vincere ogni disperazione”, offerto alla meditazione di ciascuno.