De Judicibus Lisena Ada – Le parole, i silenzi

Ada De Judicibus Lisena ha al suo attivo molte pubblicazioni ed è ben nota nel campo letterario. Questo suo nuovo lavoro raccoglie liriche e testi in prosa, cosicché il lettore può recepire al meglio sia il suo stile poetico sia la sua capacità descrittiva.

La poetessa analizza il pensiero e le azioni dell’uomo, evidenziando tutto ciò che può riportarlo all’ascolto dell’anima, oltre che ritrovare certi valori persi nella frenesia del tempo odierno: quelli che danno un significato alla vita, compresa la bellezza della natura che ci circonda. L’apparente semplicità del dettato si apre anche al lettore meno preparato, ma l’esperto vi trova una raffinatezza unica e una rilevante capacità di sintesi. Come la distillazione rende più pregiati i liquidi, lo studio della parola è determinante, e riuscire a carpirne la potenzialità fa sì che il concetto si stagli nella mente di chi legge. Una lieve musicalità crea distensione e gli spazi bianchi del silenzio acuiscono il significato del contenuto.

Nell’inevitabile passare dei giorni si sommano eventi ed emozioni, e talvolta l’angoscia attanaglia. La notte porta fantasmi ed è facile lasciarsi assorbire dalla depressione. Anche la bellezza e il fascino perdono il loro fulgore e lo specchio riflette un declino inesorabile: “Quest’ansia che interroga lo specchio | questa tristezza | per ogni nuovo segno | che offende il corpo | e lo rende altro da sé, giorno per giorno, | questo rimpianto | della luce che fasciò la giovinezza | e l’età più fastosa…”. Per fortuna, la luce dell’alba riporta il procedere del quotidiano e attenua l’ansia: “Ma albeggia: regale avanza la luce | trionfa | scioglie lacci, tortuosità. | E investe il nuovo giorno: | al suo vassallo un’impresa, | la quotidianità.”.

Nella seconda parte della raccolta, Ada De Judicibus Lisena ci regala dei brevi testi concernenti storie di donne, e forse non poteva essere altrimenti visto che la sensibilità, l’approfondimento psicologico e la minuziosità dei dettagli rispecchiano un sentire prettamente femminile. Due sono storie semplici, che la poetessa ha ricavato dai racconti sentiti dalle labbra della madre e della zia, che segnano però la violenza che queste donne hanno dovuto subire (tema purtroppo sempre più attuale), ma anche la dignità con la quale hanno saputo reagire. Altri due racconti rispecchiano fatti accaduti ed evidenziano delicati impulsi emotivi, ma anche qui l’autrice sottolinea il valore di un comportamento dignitoso, qualità che purtroppo si è scordata col tempo.

La stesura si avvale di una perfetta sintassi, unita ad una voce che crea scene di un tempo lontano e racconta i fatti con pacatezza trasmettendo il fascino della storia e valorizzando il ruolo della donna.