Biondi Adalgisa – “Le stanze dell’attesa” di Melo Freni ovvero il coraggio del quotidiano sentimento

“Le stanze dell’attesa” di Melo Freni ovvero il coraggio del quotidiano sentimento

Nell’introduzione al saggio dedicato al grande scrittore Melo Freni, la stessa Adalgisa Biondi spiega che ha sentito il bisogno di aggiungere la sua voce alle tante altre testimonianze per rendere evidente l’importanza della scrittura del maestro, dalla quale emerge una ricerca di verità e di sentimento. Freni è suo conterraneo e lei è legata visceralmente alla Sicilia; un motivo in più per occuparsi della sua opera e della sua personalità.

Accostando Freni ad altri importanti scrittori siciliani, Biondi fa emergere la sua capacità di avvicinarsi all’uomo con tutte le sue problematiche, e di raccontare le parti più recondite delle coscienze. Soprattutto, i protagonisti delle sue storie sono personaggi liberi di scegliere le proprie azioni poiché privi di condizionamenti e consapevoli del loro stato individuale. Con questo Freni segna una svolta nella storia della letteratura siciliana, anticipando i tempi. E si distingue anche dagli scrittori odierni, osannati dai mass media e in un certo senso schiavi del sistema, che molto probabilmente non saranno riconosciuti oltre la morte. Infatti, egli è libero come i suoi protagonisti e agisce secondo la propria coscienza. Pur avendo un rilevante incarico alla RAI e ormai famoso, non si è mai lasciato abbagliare né contaminare, seguendo una ferrea morale che si troverà come costante anche nelle sue opere. Inoltre, un’altra importante costante della sua scrittura è il sentimento; in realtà il filo conduttore di qualsiasi racconto, che avvince emotivamente il lettore.

L’autrice apre anche una profonda disquisizione sul relativismo che oggi incombe, associato a un senso di disorientamento e addirittura di angoscia, e nell’analizzare “Le stanze dell’attesa” fa rilevare come Freni dia importanza alla figura femminile, figura che si ritrova in tutta la sua produzione. Anche ciò lo distingue, il riconoscere alla donna un giusto ruolo, anzi molto spesso un ruolo salvifico. Un atteggiamento che supera certamente la sua sicilianità.

Biondi si sofferma pure su altre opere di Freni, come “Morire a Palermo”e “Dopo l’allegria”, per tracciare un profilo esaustivo, ma la personalità dello scrittore, poeta, giornalista, è talmente complessa che il compito non risulta facile. Evidenzia in ogni modo la sua capacità introspettiva e la forza positiva di porsi di fronte all’esistenza, probabilmente frutto della sua profonda fede, che lo sprona ad affrontare la vita con dignità e intraprendenza.

Lo stile di Freni varia dall’essenzialità alla lunga descrizione, dalla concisione alla fantasia poetica, secondo l’argomento e la situazione da trattare. E la Sicilia è un punto cardine, il suo ambito naturale nel quale vi si trovano preziosità invidiabili ma anche mali inguaribili come la mafia. Tanti altri riferimenti sono presi in considerazione da Biondi: l’atteggiamento verso le donne e l’amore, il male fisico e quello procurato dagli atteggiamenti negativi degli altri, il corrispondere con sincerità e sentimento ai diversi tipi di relazioni, ecc.

Il saggio termina con un accostamento tra la scrittura di Freni e quella di Gian Carlo Caselli, per far notare la comune ricerca di umanità e il coraggio di esporre il proprio sentire, creando delle atmosfere pregnanti ed emotivamente avvincenti.

Per concludere, un plauso ad Adalgisa Biondi per il suo impegno, dal quale emergono dati molto interessanti e non solo riguardanti il personaggio Freni ma tutta la storia della letteratura siciliana e oltre. Il tutto descritto con uno stile impeccabile, che unisce alla corposità del pensiero una fluidità di scrittura non comune.