Scarpa Adriana – Radici d’uomo

Adriana Scarpa, autrice presente con successo nel difficile mondo della poesia, ha ottenuto il primo premio al “Michele Pàvel 2000” con la silloge “Radici d’uomo”. Per questa raccolta la Scarpa ha strutturato un linguaggio asciutto e conciso, con spazi di silenzio che ne accentuano l’importanza. La scelta è senz’altro la più idonea riguardo alla tematica: la ricerca delle ragioni dell’esistere. Oltre a ciò, ha efficacemente collegato le liriche poiché, nella quasi totalità, dall’ultimo verso d’ogni componimento ha estratto una parola chiave per riproporla dopo nel primo verso di quello seguente. In questo modo il discorso risulta costantemente ampliato sino a rendere una totalità di pensiero, e il lavoro assume quasi la veste di un poemetto.

Vari sono i punti interrogativi che la poetessa si pone, domande lasciate forse volutamente sospese affinché ognuno di noi possa dare una risposta.

Le certezze non esistono, e per la Scarpa: “Furono soltanto quelle | dei giorni scalpitanti dell’infanzia | quando San Micheli | con spade di latta | sfidavamo draghi e destini.” La vita però, anche se può corrompere anima e corpo, anche se lotta continua, è pur sempre una grande emozione; basta saper cogliere ogni umore della natura e curiosare nel quotidiano. Dice la poetessa: “…E noi siamo, ognuno, | un piccolo punto, un aggancio | una tessera | eppure indispensabile | nell’economia del cosmo.”

La nostra esistenza avrà un seguito? E’ questa l’interrogazione che rode più d’ogni altra; ma nell’attesa della sperata Verità l’autrice si apre agli stupori, ai turbamenti, ai fremiti d’amore, e si culla nei sogni: “E i sogni ci aiutano a vivere. | Sono ampolle preziose | dentro cui conserviamo | gli scampoli dei sentimenti…”. Inoltre, anche se qualche volta può avere il desiderio di evadere per cancellare i dubbi assillanti; anche se cerca di scrutare il cielo, di perdersi nel mistero del cosmo, per lei la terra resta sempre un richiamo. E conclude: “Ma dal suo cantuccio | di cosmo | la terra è dolce richiamo | alle nostre radici d’uomo”.

Il contenuto semantico di questo ulteriore percorso poetico della Scarpa, la pregnanza e l’equilibrio dell’espressione, aiutano a considerare con attenzione l’importanza dell’umano, provvisorio transito; nell’attuale momento storico, in cui la vita sembra aver perso molti valori, sono una fonte alla quale abbeverarsi.