Lippo Angelo – Il rumore dell’erba. A Sud delle incertezze: la poesia

Il rumore dell’erba

Ho già avuto il piacere di leggere diversi libri di Angelo Lippo, ed ho potuto così gustare sia la sua abilità poetica, sia l’approfondita ricerca dei suoi interventi critici; egli, infatti, oltre alla poesia, s’interessa di critica d’arte e saggistica letteraria. In quest’ultimo lavoro “Il rumore dell’erba – A Sud delle incertezze: la poesia”, edito dall’editore Dellisanti, ha scelto di analizzare alcuni tra i più significativi poeti del mezzogiorno. Nel suo “Pretesto” introduttivo spiega di aver voluto offrire un altro aspetto del Sud:“…Una condizione nella quale la letteratura, ha un suo valore aggiunto, nella qualità fondante dell’attenzione ai nuovi linguaggi e in linea con la grande tradizione del paese intero.” Di ogni autore ha messo in rilevo sia la poetica che l’immagine “uomo” con le sue problematiche personali e sociali. I testi critici hanno differenti date di stesura, e in questo modo diventano ancora più veritieri perché traspaiono l’emozione del momento in cui sono stati scritti.

Questa raccolta è solo un ulteriore progetto. L’amore per la sua terra, infatti, lo ha portato ad occuparsi di coloro che vi sono nati e che l’onorano attraverso l’arte; poi, attraverso varie pubblicazioni, ha fatto in modo di farli conoscere ed apprezzare.

Riguardo a Corrado Calabrò, Lippo ha considerato l’edizione Mondadori Una vita per il suo verso (poesie 1960-2002) e ne ha sviscerato il contenuto portando alla luce la grande forza di quest’autore. Per Ignazio Buttitta ha fatto emergere l’importanza del suo prezioso dialetto siciliano, che gli è valso a suo tempo la laurea honoris causa; mentre per Danilo Dolci ha sottolineato la complessità della sua poetica rivolta ad un grande impegno sociale.

A Daniele Giancane ha riservato cinque interventi, che spaziano dal 1982 al 2000; in questa maniera ha potuto offrirci una panoramica delle sue raccolte, oltre che un’interessante intervista. Per Vincenzo Iacovino ha messo in risalto il suo impegno socio/culturale; impegno costante, quasi una provocazione per risvegliare la classe politica e far in modo che i problemi del Sud possano risollevarsi mediante una diversa mentalità nel concepirli. Il profilo critico relativo all’eclettico poeta Carmine Lubrano scava sul suo destabilizzante labirinto creativo.

A Dante Maffia, altro validissimo autore, Lippo ha dedicato ben otto interventi, che nell’assieme prospettano il suo itinerario poetico e ne evidenziano lo spessore artistico; l’analisi inizia dalla sua opera prima del 1974 e via via segue sino al 2002. Nell’intervista fatta a Raffaele Nigro nel 1985 possiamo cogliere, tra l’altro, ciò che il poeta pensava relativamente alla situazione della poesia pugliese di quel tempo. Il saggio critico dedicato a Michele Pierri porta invece la data del 2003, ma prende in esame una summa antologia dell’attività del poeta, ovvero 50 anni di poesia (ben 786 liriche). Alla fine, in seguito ad un accurato esame dei libri di Antonio Spagnuolo possiamo coglierne appieno la validità poetica.

Per ragioni di spazio, ho dovuto limitarmi a rilevare solo qualche punto di questa nuova “fatica” di Lippo, ma consiglio la lettura del volume a tutti coloro che amano la saggistica e vogliono veramente approfondire la conoscenza del “vivere” la poesia.

Laura Pierdicchi

LA VOCE – TA 1/2004