Romano Antonio – Teologie stanche
Nella Dichiarazione d’intenti a termine della raccolta “Teologie stanche”, edita da Portofranco per la CollanaDelphinus, Antonio Romano spiega gli scopi che l’hanno indotto a scrivere questo suo lavoro, che conclude una trilogia sull’uomo iniziata anni or sono, ed i cui volumi sono stati pubblicati sempre dallo stesso Editore.
Il testo ben chiarisce il suo pensiero, che per molti versi è da condividere. Già il titolo richiama la tematica religiosa, ed è proprio di Dio che Romano tratta. Un Dio ormai dimenticato, oppure sottovalutato, oppure ancora tradito, “Un Dio da “ripensare”. La coscienza dell’autore è un magma in ebollizione, e la giovane età gli concede l’energia necessaria per gridare la sua verità e per schifarsi di come va il mondo. Di conseguenza, il tono espressivo è forte ed incisivo; in certi momenti gli epiteti sono ingiuriosi, tanta è la rabbia da esporre.
Ho già avuto modo di rilevare in precedenti testi che Romano possiede il dono d’imporsi. Egli entra direttamente nel merito, senza aggrovigliarsi in descrizioni riempitive, e tocca in certi punti un ottimo livello poetico: “Ho inteso stelle cadere/ fra le sbarre della ringhiera/ e forse le conterò/ come biglie fatte di sera.” Ma nell’assieme tutta la raccolta è sicuramente valida; solo in qualche passo, dove il ritmo diviene più prosastico e il poeta si lascia prendere troppo dall’impulso emotivo, la resa poetica tende ad indebolirsi.
Romano pone a Dio molti interrogativi. Con la sua intelligenza e razionalità, non può fare a meno di cogliere l’incoerenza della vita, le ipocrisie, le ingiustizie, e tutto ciò che contamina il bene. Ma come lui stesso spiega, non possiede nessun antidoto: “Sfortunatamente non ho ricette da dare visto che la mia dottrina esistenziale è il dubbio…”.
Interessanti pure le liriche inserite nel volume (una miniraccolta) riguardanti alcuni aspetti dell’amore, forse quelli più intriganti. Anche qui viene colta l’ambiguità dei sentimenti, quei lati negativi che contaminano il bene e che turbano emotivamente.