Calabrò Corrado – Mi manca il mare
Mi manca il mare
Corrado Calabrò è uno degli autori più conosciuti dell’ambiente letterario. Il suo nuovo volume Mi manca il mare è denso di suggestione, creatività poetica, sentimento. Il tema dominante è l’amore e Calabrò si rivolge sempre a una lei in una ricerca affannosa di trovare un completamento. È pure un’indagine psicologica, anzi, una disquisizione sul rapporto amoroso che fa emergere una miriade di sensazioni.
Come ha ben spiegato lo stesso autore nella sua nota introduttiva, “l’amore è sempre accompagnato da un senso di mancanza”, proprio perché non appaga mai la nostra intima aspettazione. In tutte le sfaccettature di questo vitale sentimento Calabrò trova la forza creativa della poesia, sia che affronti una rovente passione carnale sia che si elevi in altri piani: “Sei apparsa sul mio sentiero / come una nuvola fredda / che in un istante è grande quanto il cielo”. Oppure: “La penuria di te mi affolla l’anima”; un solo, potente verso.
Il mare è importante quanto l’amore, e a Calabrò manca visceralmente essendo nato a Reggio Calabria, sulla riva, ed essendosi poi trasferito a Roma. Il mare s’intreccia con l’amore. È un continuo alternarsi, e Calabrò trasmette appieno le tante emozioni provate a contatto di questo vivo elemento, come nella pregnante lirica “Marelungo”: “L’onda avanza sullo scoglio / e l’abbruna / come l’ombra di nuvola che passa. / Così un amore, a volte, / attraversa una vita e se ne adombra.”.
Il libro in ogni modo non contiene solo questi due temi, anche se dominanti, poiché il dettato si dilata dando spazio a introspezioni psicologiche, fantasie dell’inconscio, giochi creativi ricchi di metafore, ricordi che si perdono tra sogni e realtà. Il tutto, per una dettagliata analisi sul valore dell’esistenza. Anche la metrica varia di continuo: dal verso unico a liriche che si snodano con la struttura del poemetto. Si rincorrono così vivide immagini inerenti alla realtà e affabulazioni che pescano nella sfera dei processi psichici che non hanno accesso alla coscienza.
Da rilevare pure l’esauriente saggio introduttivo di Carlo Di Lieto, nel quale dispiega con sapienza il mondo interiore e poetico di Corrado Calabrò.