Donini Daniele – Ira

Ira

Daniele Donini esordisce nella narrativa con il libro intitolato ‘Ira. E’ un volume di ben 494 pagine che al primo impatto desta un certo timore poiché il lettore pensa che possa essere noioso o addirittura pesante. Al contrario, sin dall’inizio, si è presi dalla curiosità e man mano che la scrittura procede, ci si trova sempre più coinvolti in un continuo climax fino all’ultima pagina. Donini ha il dono della narrazione. La trama comincia nell’anno 826 a.C., con la costruzione del tempio di Salomone, e scorre nell’arco del tempo fino ai nostri giorni.

Oltre alla stesura scorrevole e ricca di dettagli, che in certi momenti rasenta la prosa poetica, Donini rivela una profonda conoscenza della storia, della Bibbia e dell’esoterismo, creando un intreccio sempre più fitto tra il mondo antico e quello odierno. Tra i protagonisti vi sono, infatti, delle entità diaboliche che si manifestano con la costruzione del tempio di Re Salomone e che vengono poi rinchiuse in un manufatto metallico. Attorno a questo Shaar, il portale che conduce all’abisso, si svolgono tutte le vicende che per generazioni coinvolgono la dinastia dei “Guardiani” o “’Ira”.

Per un caso fortuito, venuto alla luce dopo millenni, lo shaar manifesta la sua potenza distruttrice e mette in moto tutti coloro che conoscevano e custodivano il pericoloso segreto. I capitoli si alternano tra vari luoghi: Costantinopoli, Gerusalemme, Addis Abeba, e via via attraverso un passante storico per poi soffermarsi ai tempi nostri in Scozia, Baltimora, Città del Vaticano e Venezia, città nella quale è stato ritrovato il manufatto. Inoltre vi è un “Tempo senza tempo” nel quale parla la voce diabolica di Malphas, il demone che vi è rimasto rinchiuso.

Mentre ‘Ira, l’ultimo guardiano della stirpe, vuole salvare il mondo, vi è un cardinale del Vaticano soggiogato da Malphas che vorrebbe liberare le nefaste forze diaboliche. La storia si arricchisce di un coinvolgente rapporto d’amore che si sviluppa nell’atmosfera romantica di Venezia, e Donini ci regala delle immagini molto emozionanti che denotano la sua conoscenza e il suo coinvolgimento emotivo verso la città lagunare. L’ultimo guardiano riuscirà ad impossessarsi dello Shaar adempiendo al suo compito? Donini ci lascia con questo dubbio sino alla fine. Il libro si può accostare alla narrativa de “Il codice Da Vinci” con spunti e scene che ben si sposerebbero con una rappresentazione cinematografica.

Solo attraverso la lettura si può godere di tutto ciò che accade, con un ritmo costante e trascinante. A Daniele Donini va il plauso per questo esordio e per aver riportato la scrittura ai puri livelli narrativi.