Defelice Domenico – Eleuterio Gazzetti cantore della Valpadana
Eleuterio Gazzetti
L’instancabile Domenico Defelice ci dona una nuova opera di saggistica per farci conoscere un altro personaggio italiano molto importante, che merita di non essere dimenticato: Eleuterio Gazzetti.
In tanti anni di professione letteraria Defelice ha incontrato noti scrittori e artisti, con i quali ha poi intrecciato rapporti di sincera amicizia, potendo in questo modo conoscerli più approfonditamente. Tra questi appunto Gazzetti, pittore e scrittore modenese di talento e parroco della parrocchia di Sozzigalli di Soliera, che pur avendo al suo attivo un’importante carriera letteraria e oltre duemila opere pittoriche, non si è mai ritenuto un personaggio, anzi, voleva essere considerato solo un parroco.
Per ben trent’anni Defelice ha seguito e approfondito l’opera gazzettiana e al riguardo ha pubblicato con Pomezia-Notizie una raccolta di liriche, diversi articoli e due monografie. In quest’ultimo saggio, pur soffermandosi sia sul considerevole volume Cardinali, vescovi e abati nella storia delle diocesi di Modena e Nonantola (sec. IV – sec. XX), nel quale è trattata analiticamente la storia della Chiesa modenese con le rispettive successioni di vescovi e cardinali (e perciò di una rilevanza assoluta), sia sulle tante opere inedite che meriterebbero di essere pubblicate (e per questo si rivolge agli eredi sperando di sensibilizzarli in proposito), Defelice concentra la sua attenzione sulla vasta opera pittorica di Gazzetti. Possiamo in tal modo immergerci nelle pennellate e nei colori dell’artista (dallo stile impressionista) che creano paesaggi quasi fiabeschi. Tele che rispecchiano il suo animo poetico mediante l’uso di tutti i colori della tavolozza. Defelice considera diverse opere descrivendone il contenuto in modo capillare, tanto da renderle vive, reali all’occhio del lettore.
Nella seconda parte della raccolta Defelice considera “Il poeta e lo scrittore” indicando le sillogi pubblicate da Gazzetti, ma ricordando pure le opere rimaste nel cassetto per mancanza di denaro. Nel proporci per ogni volume una scelta di liriche, approfondisce sia l’analisi strutturale del verso sia le motivazioni sensibili e psicologiche del poeta. Scopriamo in questo modo l’io profondo di Gazzetti, i suoi ricordi, la semplicità del vivere e soprattutto il grande amore verso Dio. La silloge La voce dell’uomo è tutta rivolta al dialogo di Gazzetti con Cristo, ma contemporaneamente è una grande lezione di fede che illumina il lettore alla ricerca della verità e gli fa comprendere il senso dell’esistenza.
Come accennato all’inizio, Defelice evidenzia l’opera rimasta inedita Proverbi miei e passatempi tuoi, nella quale Gazzetti descrive tutti i vizi dell’uomo moderno con toni che rasentano anche la satira (più di 500 testi). Per questo importante volume, che meriterebbe senz’altro di essere pubblicato, Defelice si rivolge ai parenti di Gazzetti, ai quali a suo tempo ha dovuto restituire tutto il materiale in suo possesso, già prefato e pronto per l’edizione.
La terza parte di questo interessante saggio è dedicata alle “Lettere”. Qui è raccolta la corrispondenza intercorsa in tutto l’arco del loro rapporto, o meglio, le lettere che Defelice ha ricevuto poiché di quelle spedite a Gazzetti non ha tenuto copia, tranne una. Vi troviamo la voce diretta del personaggio, il suo modo di confrontarsi, la sua riconoscenza verso il critico Defelice e nello stesso tempo l’ammirazione per Defelice poeta e scrittore. Uno spaccato di vita dal quale emergono le problematiche quotidiane, le relative emozioni, le prospettive di scrittura e di pittura, e così via.
Come sempre, con questa esauriente analisi Defelice è riuscito a presentarci in toto il personaggio Eleuterio Gazzetti; un uomo di Dio ma anche un grande artista, poeta e scrittore. Un personaggio che senza dubbio non merita l’oblio, anzi, si spera che la sua voce possa rinascere con la pubblicazione del volume rimasto inedito.