Defelice Domenico – Giuseppe Piombanti Ammannati e “Pomezia”

Giuseppe Piombanti Ammannati e Pomezia

Domenico Defelice ci propone un nuovo, ulteriore lavoro, riguardante la storia di Pomezia e, tra le altre, la figura del grande scultore e ceramista (nonché poeta e scrittore) Giuseppe Piombanti Ammannati.

Defelice ha scelto Pomezia per vivere assieme all’amata moglie e creare una felice famiglia, quando era ancora un piccolo borgo rurale; un luogo piacevole, con un bel centro storico, dove si poteva stare tranquilli e passeggiare per le strade pregne dei profumi della vicina campagna. Erano anni di povertà ma anche di tanto entusiasmo e gli abitanti si riunivano spesso nelle feste indossando i costumi dei luoghi di origine. Egli ricordava senza dubbio il piccolo borgo in Calabria, dove era nato.

Pomezia è stata fondata nel 1938 ed ha quindi una storia di soli ottanta anni. In questo tempo però il suo volto è molto cambiato e si è ingrandita, tanto da essere suddivisa in nord e sud (come sempre il nord con abitazioni di lusso e il sud con dimore più semplici). Il profumo della campagna è ormai un ricordo poiché il mondo agreste è andato scomparendo per il richiamo delle fabbriche, e il cemento ora fa da padrone. Il territorio circostante però è carico di storia, con luoghi antichissimi che risalgono ancor prima di Roma e ricchi di resti archeologici.

Nel saggio Defelice indica alcuni personaggi che si sono interessati a far conoscere questa particolare Città. Fra questi, Antonio Sessa che ha cercato di farla amare con il suo volume “Pomezia”, nel quale ha svolto un’indagine dal linguaggio semplice ma esaustivo, rimanendo fedele ai dati storici. Anche Pietro Bisesti ha contribuito allo scopo raccogliendo migliaia di foto e altre testimonianze inerenti alla vita di Pomezia. Il suo libro è il risultato di una ricerca di quindici anni e racconta la storia mediante immagini che ben rendono la vita della città con gente umile, ma serena. Nei loro volti, infatti, non si scorgono né dolore né tristezza. Adesso, purtroppo, si vedono ovunque capannoni vuoti e i giovani hanno perso la speranza nel futuro.

Un altro personaggio importante è la prof.ssa Daniela De Angelis, la quale ha composto un volume che tratta di Oppo, Delacroix e Piombanti Ammannati. Tre ricerche su questi artisti, collegati con le loro opere alla Città, e seguite poi dai suoi allievi dell’Istituto Artistico. Un altro suo volume tratta delle bonifiche fatte nel territorio e mette in luce il merito di Prampolini quale motore dell’importante lavoro svolto.

Riguardo a Piombanti Ammannati e alle sue preziose ceramiche dedicate a Pomezia, Defelice aveva già scritto in Rivista e pure sul quotidiano Avvenire. Con l’artista ha avuto uno scambio epistolare quasi ventennale e in questo suo saggio appaiono appunto le lettere ricevute. Personalmente, si erano conosciuti nel 1974.

Piombanti Ammannati, artista toscano, ha avuto nel 1918 la cattedra di Storia e Arte della Ceramica alla Scuola d’Arte della Ceramica di Sesto Fiorentino e dal 1934 al 1936 ne è stato il direttore. Ha continuato poi a insegnare in vari Istituti e nel 1940 è stato nominato Direttore della Scuola d’Arte di Urbino. Scultore, pittore e ceramista (nonché poeta e scrittore) ha prediletto i temi religiosi e quelli della natura. Per tale ragione, la sua ispirazione si è rivolta a Pomezia con bellissime opere riproducenti frutti, putti, api, ecc., quasi a far diventare rigogliosa la terra da lui prescelta come “mito”.

Defelice si è da sempre interessato alla sua arte e si è adoperato presso le Istituzioni locali affinché dessero spazio e risonanza alle sue opere, specialmente la statua che Piombanti Ammannati aveva dedicato alla Città e che sognava di vedere esposta in qualche Palazzo. Tutto inutilmente, e Defelice è tuttora amareggiato che le Amministrazioni del tempo non siano state lungimiranti.

L’epistolario ben evidenzia il rapporto che si era instaurato e l’attenzione che Defelice ha sempre avuto per le opere del grande Artista, il quale si affidava a lui per la divulgazione e il possibile collocamento nella Città. Diverse lettere sono inerenti alla Statua in ceramica di Pomezia poiché in merito sorgevano sempre degli ostacoli. Finalmente, il 18 ottobre 1987 il Sindaco di Pomezia si era recato a Grassina per osservare la statua da vicino e stabilire il relativo prezzo. Le trattative però non sono mai giunte a termine e il nuovo Sindaco della Città ha interrotto definitivamente le comunicazioni; per questo il rammarico di Defelice di non essere riuscito ad aiutare l’Artista nel suo intento. L’ultima lettera di Piombanti Ammannati risale al 1991.

In chiusura di questo suo nuovo lavoro, Defelice ci propone sia una lirica sia un racconto di Piombanti Ammannati, per meglio farci comprendere il suo spessore artistico e la sua sensibilità poetica. A lui dunque va un ringraziamento per averci aperto uno spaccato sulla storia di Pomezia, non solo eventi del territorio ma cronaca di emozioni e di “sentire” diversi. Inoltre, l’augurio che questo saggio possa spronare l’attuale Amministrazione locale ad accogliere il sogno di Piombanti Ammannati.