Schiavone Edio Felice – Schegge (Io e il mio tempo) parte seconda

Il nuovo volume Schegge di Edio Felice Schiavone segue quello omonimo pubblicato nel 2007. In questa “Parte seconda” il dettato si apre a molteplici temi e abbraccia problematiche sia personali sia universali. Con la sua grande maturità, infatti, l’autore può decifrare tutto ciò che accade nel mondo, e lo specifica nel sottotitolo “Io e il mio tempo”. In ogni modo, il suo interesse non si limita ai giorni odierni, bensì va a scavare nella storia come logico risultato della sua vasta cultura. Così, per quanto riguarda la globalizzazione, non può fare a meno di riesaminare gli eventi del passato e concepire un senso di disagio, anzi, di vera preoccupazione per il continuo arrivo di popolazioni orientali. Un’invasione sottovalutata dall’occidente e che potrebbe invece portare gravi conseguenze; un timore ancor più sentito per la consapevolezza che i conflitti tra i popoli sono devastanti. Riguardo alla politica nazionale, la sua voce si fa brusca verso chi vorrebbe dividere l’unità nazionale, ricordando che tutti i nostri padri hanno combattuto per creare l’Italia.

In questo viaggio d’impegno civile, che inizia sin dai primordi con la nascita di Eva per attraversare poi l’Impero romano, la Magna Grecia e arrivare sino ai giorni odierni, Schiavone dedica molte “Varianti”: Eva e il nostro mondo, Lettera di Primo Levi,Nemesi e storia, Antimafia, ecc., in una sorta di gioco verbale che modifica e amplia il tema originario. Il suo tono riguardo all’interessamento del sociale è forte e a volte si lascia andare a espressioni taglienti e provocatorie.

Per quanto riguarda il nostro tempo, risulta un quadro poco edificante. Ai fenomeni di distruzione naturale (terremoti, tsunami, alluvioni, ecc) si aggiunge la mano distruttiva dell’uomo (inquinamento, desertificazione, ecc.). Anche dal punto di vista umanitario la situazione è pesante, tra egoismo, corruzione, droga, perdita di ogni valore, ecc. Pertanto, Schiavone non può astenersi dal confrontare il tempo odierno con quello della sua infanzia, quando nonostante la maggiore povertà tutto era più semplice e genuino. Ed entrando in questo contesto la sua voce cambia e si addolcisce. Invero, egli ci offre delle liriche intense nelle quali i ricordi d’infanzia s’intrecciano con gli affetti più profondi, ed emerge l’amore per la moglie, la figlia, la madre. In chiusura di questo importante lavoro troviamo proprio una lirica dedicata alla madre, quasi a voler tornare nel grembo materno per ritrovare il caldo tepore dei primi abbracci; un ritorno alle origini ora che la sua esistenza si avvicina al traguardo. Non mancano neppure gli amici gattini (tante volte descritti nei suoi precedenti volumi), per i quali crea delle immagini delicatissime. Dalle molteplici riflessioni emerge una forte spinta emotiva che lo induce a esprimere il suo pensiero senza più nessuna remora; un bisogno forse latente da qualche tempo, che ora è riuscito a esplodere.

Questo suo ultimo lavoro rappresenta senza dubbio un itinerario che unisce le problematiche esistenziali della storia umana con quelle più semplici ma nello stesso tempo più toccanti della sua storia privata. Una raccolta dunque di alto spessore, che consolida il già noto valore poetico di Schiavone.