Emmy Elsa – Il gioco della vita (diario di una ragazza per bene)
Il gioco della vita (diario di una ragazza per bene)
In appendice al volume Il gioco della vita, Elsa Emmy spiega il suo intento per dar modo al lettore d’interpretare correttamente le vicende che andranno a susseguirsi in una storia complessa.
L’autrice, già ben nota, ha una personalità versatile: spazia dalla scrittura all’arte pittorica e alla sceneggiatura; la stesura di questo suo ultimo lavoro riflette tale dinamicità. La narrazione, infatti, coinvolge sia la protagonista, sia la voce narrante, sia la realtà di un lungo periodo: dalle radici ottocentesche alla fine dell’epoca patriarcale, dal boom economico del dopoguerra al rivoluzionario sessantotto che ha stravolto la nostra società; un continuo alternarsi di tempi e di eventi.
Con uno stile originale dall’ampio respiro, l’autrice usa spesso espressioni dialettali per dare maggiore veridicità alla storia. Un’altra caratteristica singolare è l’uso della paratassi, con brevissime proposizioni che si susseguono creando un’intermittenza nel discorso e dando maggior rilievo alla parola. Inoltre, vi sono due narrazioni parallele: la principale che tratta la vita di Franca, la protagonista, e quella stesa in corsivo che rappresenta squarci diaristici della voce narrante. Vi è pure un retroscena all’inizio del libro e uno alla fine, dove un’anziana signora, presenza di massimo rilievo, raccoglie tutti gli avvenimenti del novecento e chiude la storia con un messaggio rivelatore.
Il Gioco della vita prende spunto da un diario appartenuto a una giovane donna, ritrovato per caso dall’autrice, che l’ha ampliato tessendo una fitta trama dove sono inclusi episodi della sua stessa infanzia in un rapporto analogico prettamente femminile. La vita di Franca è seguita capillarmente dalla nascita alla fine. Un’ elaborazione complicata, che evidenzia tante emozioni e vari passaggi esistenziali all’interno di una famiglia patriarcale di nobile rango. Un affresco del secolo scorso che mette in luce i pregi e i difetti di una società alle prese con rilevanti cambiamenti: la grande guerra che ha sconvolto le nazioni e il successivo nuovo modello di usi e costumi. In questo contesto si snoda la crescita di Franca, oppure Franchina, Francy, Francesca, secondo il momento; da bambina ipersensibile, dalle facoltà paranormali, ad acerba adolescente e giovane donna. Un itinerario denso di speranze e delusioni, nel quale spicca una femminilità molto particolare.
Senza dubbio, nel racconto della prima infanzia (periodo assente nel diario ritrovato) vi sono episodi tratti dal ricordo personale di Elsa Emmy, tanto vividi sono gli accadimenti e le emozioni. Il tutto però s’interseca nel susseguirsi della trama delineando analiticamente il carattere della protagonista, che viene a trovarsi nel mezzo di una società apparentemente sana, mentre all’interno è ricca di vizi e deviazioni (che riflette l’alta borghesia del dopoguerra). Una ragazza in bilico tra il bene e il male, che cerca di sfuggire alle tentazioni carnali, che vuole arricchirsi con interessi artistici e conoscenza approfondita dei capolavori letterari, che si sforza di dare un significato alla propria vita, ma che suo malgrado rimarrà vittima delle circostanze. Elsa Emmy ha saputo rilevare minuziosamente e magistralmente il mondo interiore di Franca, un sentire che solo una donna può trasmettere.
Come accennato in precedenza, alla fine di ogni capitolo scorre un’altra vita, con emozioni diverse che riflettono la contemporaneità dell’autrice, ma che per analogia richiamano certi interessi di Franca. Un presente ancora più intricato, nel quale Emmy si tuffa con le sue tante attività artistiche e politiche, sino a esserne travolta. Due donne, due esistenze che s’incrociano mettendo a nudo l’animo femminile nell’infinito Gioco della vita.