De Reggi Enrico – Mike Spinoza. Storia di un barbone

Il percorso seguito dal protagonista del romanzo di Enrico De Reggi, pur essendo ricco di accadimenti è soprattutto  un itinerario psicologico e filosofico; infatti, l’autore si è servito del personaggio per tracciare i vari aspetti di un viaggio interiore, che parte dalla storia di Mike ma si dilata fino a diventare un messaggio universale.

Anche i diversi ambienti in cui si svolgono i fatti si collocano nella sfera immaginativa, così da rendere un’aria rarefatta e a volte surreale; non mancano piacevoli riferimenti ironici, che storpiando i giusti nomi prendono in giro personaggi illustri e creano delle scene burlesche. Già dall’incipit, la città di Venondra è luogo particolare. Il suo comune …si trova su una specie di fortezza volante posta a duemila metri sopra la città, collegata ad essa da apparecchi, tipo navette volanti e rappresenta un simbolo, non solo tecnologico, di cui la città è orgogliosa…”, ed è amministrata da “… un commissario che si dice che abbia 163 anni, ha l’apparenza di un uomo senza età, alto, magro, canuto e con una barbetta grigia…”. Città nella quale Mike ritorna dopo un’odissea personale che l’ha cambiato totalmente, tanto da diventare un barbone, ed è dalla richiesta di un’intervista fattagli da un incaricato del Commissario che la storia inizia.

Mike non vuole svelare i suoi segreti, ma inevitabilmente il passato ritorna con tutto quello che gli è accaduto: dall’incidente aereo, al quale sopravvive per miracolo ritrovandosi in un’isola dell’oceano indiano dove inizierà un pensiero filosofico/spirituale per merito degli speciali abitanti, all’incontro con un guru che gli farà scoprire la meditazione e ritrovare la pace interiore. Dal matrimonio con una giovane indiana, finito anch’esso tragicamente, al naufragio della nave nella quale si era imbarcato per fuggire e dimenticare (dal quale riuscirà nuovamente a salvarsi ritrovandosi in un’isola comandata esclusivamente da donne).

E’ in quest’ultima isola che inizia un ulteriore approfondimento di pensiero, allargando la visione alle politiche sociali. Qui il ruolo uomo/donna si capovolge e Mike è costretto a svolgere un lavoro domestico, ma riuscirà a trovare ancora la forza d’amare; soprattutto, a trovare una famiglia con dei ragazzi ai quali affezionarsi. Per terminare, un ultimo tenero amore, un infarto che lo scuote profondamente e l’ultimo incontro illuminante con un sacerdote della foresta desertica (con il quale intraprende una profonda discussione politico/religiosa). Dopodiché ritorna a Venondra, ma teme che qualcuno possa riconoscere nel vecchio barbone il giovane Mike degli anni passati, e la richiesta dell’intervista lo induce a radunare le sue poche cose e a fuggire nuovamente.

Questi, a sommi capi, gli eventi che si susseguono nell’interessante romanzo di Enrico De Reggi, ma solo con la lettura si può cogliere l’acume dei ragionamenti e dei dialoghi. Un libro alla ricerca di una risposta al perché dell’esistenza: “L’uomo ha vissuto e vive nella mente e nel cuore una drammatica (e disperatamente inutile) ricerca dei ‘perché’ sulla propria vita, su quella degli altri a causa del relativismo della propria esistenza e del mondo in cui vive: “tout casse et rien ne se remplace’.”.