Brugnaro Ferruccio – Ritratto di donna
Ritratto di donna
L’ispirazione poetica di Ferruccio Brugnaro nasce dal sociale, dai problemi dei lavoratori, dalle lotte sostenute dal 1965 in poi, dalla necessità di salvare la dignità dell’uomo nell’ambiente di lavoro. Con la pubblicazione di diversi volumi, egli ha contribuito a segnalare i moltissimi problemi e disagi del mondo operaio ed ha ottenuto numerosi consensi ed affermazioni. I suoi testi, superando i confini nazionali, sono apparsi negli Stati Uniti, in Germania, Inghilterra, Spagna e Francia. “Ritratto di donna” esula dal discorso politico ed impegnato, perciò, in un primo momento, ci si trova spaesati di fronte ad una tematica così diversa; ma subito dopo la voce particolare del poeta riesce a far superare qualsiasi incertezza.
In quest’ultima raccolta Brugnaro presenta la sua donna in un modo semplice ed immediato. Il suo tono non si erge mai in voli sperimentali, non si carica di atmosfere elegiache e neanche di un lirismo accentuato. La sua Maria si muove come qualsiasi altra donna in un ambiente comune, e la sua quotidianità è simile a quella di tutti i comuni mortali. Il verso serpeggia sulla pagina rendendo evidente gli stacchi ed i silenzi, e nella sua frammentarietà rende importante ogni singola parola accentuandone l’unicità; in questo modo il discorso scorre veloce, mentre il significato, al contrario, si fissa indelebile.
La singolarità di questa silloge sta proprio in ciò che l’autore esprime riguardo all’importanza della presenza di Maria: “…Se volete non è migliore / di nessun’altra. / Ma quando è in casa / c’è poco da dire / l’aria profuma / di vita / si respira intensa dolcezza”. Brugnaro la descrive sempre in movimento, ne scruta gli atteggiamenti, si bea della sua esplosione vitale e si rallegra quando, tornata a casa la sera, gli racconta della giornata: “…Mi ha raccontato / che ha anche giocato / cantato a squarciagola / con i bambini / oggi.” È incantato dall’amore che lei sa donare agli altri senza riserve ed è innamorato della sua anima. La forza della sua donna è talmente grande che egli teme i rari momenti negativi, anzi, preferisce fuggire piuttosto che affrontarla.
Ogni lirica evidenzia qualcosa e man mano egli porta alla luce le abitudini, le attitudini, gli atteggiamenti di Maria, senza mai scadere nel banale. Brugnaro è lo spettatore attento che descrive e riferisce ciò che succede. Ma nell’apparente leggerezza, con questa raccolta egli ha compiuto un “atto d’amore” (come giustamente rilevato da Antonella Barina nella prefazione) edificando l’importanza vitale della sua donna: “…Maria è dolce splendore / dolce futuro. / Stare con Maria / è stare con l’amore.” Io aggiungo che ha compiuto un “atto di poesia”.