Izzi Rufo Antonia – Felicità era

Il Croco – I quaderni letterari di Pomezia Notizie – Novembre 2012

Antonia Izzi Rufo ha conseguito il 2° premio al Città di Pomezia 2012 con la raccolta Felicità era, nella quale dispiega il suo mondo interiore ricco di esperienze vissute. 

Con la sua sensibilità acuita dal dono/castigo di essere poeta, tutti gli accadimenti incidono nel profondo provocando emozioni a volte distruttive, tanto da toglierle ogni impulso vitale: “Hai perso le forze, / la voglia di fare / e di vivere, / tutto quanto / ti sembrava VERO /, anche gli amici, speciali.”. Tuttavia, i giorni continuano a procedere e seppure con l’anima infranta e per “Ripiego” riesce a provare ancora qualche momento sereno: “In un mare / navighiamo d’azzurro, /d’allettanti / screziato illusioni, / e ci sembra / d’essere paghi, / quasi felici, / non importa / se / al di sopra dell’oceano / del nostro grigio, / delle nostre angosce.”

Izzi Rufo è immersa nella solitudine e la perdita dell’uomo amato ha aperto un vuoto incolmabile, che neanche la vicinanza e l’affetto del nipote può calmare poiché le ricorda quando “Ti stendevi al centro, / tra me e tuo nonno, / ci davi il bacio / della buonanotte, / mettevi il pollice in bocca / e ti addormentavi, / tenero, sereno, / bellissimo. / Commozione profonda, felicità, invadevano i nostri cuori, mio e di tuo nonno…”.

Ed è per contrasto, per trovare qualche appiglio alla vecchiaia che incombe e a tutti i sentimenti che le pesano sul cuore che la poetessa si apre al passato ritrovando attimi felici. Nella seconda parte della raccolta, infatti, diverse liriche evocano ricordi lieti: quando era una giovane mamma, quando il suo cuore batteva per un casto bacio, quando poteva provare un brivido di felicità solo per lo spuntare di una mammola, ecc. Alla fine però prevale sempre l’odierna cruda realtà: “Non riesco più / ad accoglierti in me, / anche se, ora soltanto, / il tuo comprendo / inestimabile valore. / Perché mi sommergi, felicità, / nel pianto della memoria / se mi sei, indifferente?”. Ciò che riesce ancora a rasserenare un po’ il suo spirito è la natura, con la sua strabiliante bellezza e la sua pace “primigenia”.

La voce poetica di Antonia Izzi Rufo è molto particolare. Nel suo verseggiare gioca spesso con la sintassi, così da creare una spezzata musicalità che blocca l’attenzione del lettore, rendendolo partecipe del suo sentire.

Laura Pierdicchi

POMEZIA NOTIZIE – 2-2013