De Luca Liana – Della buona ventura
L’instancabile Liana De Luca aggiunge l’opera Della buona ventura alla sua già corposa produzione. Nella magistrale introduzione, Sandro Gros-Pietro ne rileva ogni dettaglio tecnico, letterario e psicologico, aiutando il lettore a comprendere appieno l’intento dell’autrice. Il libro, infatti, è molto articolato. E’ suddiviso in sei sezioni, servite per ampliare il discorso e accendere la fantasia, che nell’insieme però creano un pensiero omogeneo.
De Luca non è scrittrice semplice, visto il bagaglio culturale di cui dispone e al quale fa spesso riferimento. Partendo dalle esigenze interiori e dai ricordi personali, sviluppa una poesia universale, aperta alle varie sensibilità e ricca d’immagini, di spunti intellettuali e di una velata, squisita ironia. Il titolo del libro auspica eventi favorevoli, e la copertina riproduce un particolare dell’opera di Caravaggio dallo stesso titolo Buona ventura. Il quadro rappresenta un’indovina che nell’ammaliare un giovane con la lettura della mano, gli sfila a sua insaputa l’anello dal dito. Al quadro è dedicata anche una lirica, nella quale si rileva l’ambiguità della scena, ma si coglie pure lo spirito della raccolta: tutto è relativo e la verità può avere molte facce; un’azione può rovesciare un precedente pensiero e vi possono essere visioni diverse rispetto a uno stesso argomento.
Un altro riferimento importante è quello del divino poeta Dante, del quale recupera la grande immaginazione visionaria. Ed è proprio nel trasfigurare le emozioni e nel portarle in un’atmosfera “altra” che De Luca dona una poesia “alta”. Nella vita le contraddizioni sono sempre presenti e sono forse lo stimolo per una continua attenzione, e la mente dell’autrice è sempre pronta a captare ogni particolare, ogni cambiamento. Possiamo così gustare l’intima essenza di raffinati ritratti, oppure partecipare a momenti scabrosi ma anche lieti, da lei vissuti. Una costante, che si ritrova in molte sue raccolte, è il mare, al quale si accosta con una sensibilità particolare, quasi un’attrazione atavica. E’ l’elemento nel quale può immergersi e abbandonarsi a un abraccio appagante, può persino parlare con un gabbiano: “Ho parlato a un gabbiano. | Era solo sul mare e tranquillo | sotto l’acqua guardava | se per caso passava | un lento pesce da pescare lento…”.
Troviamo inoltre continue citazioni letterarie e a volte rivisitazioni di poeti del passato mediante versi che ricordano il ritmo dei loro testi; il tutto a conglobare un ampio e variegato discorso. Ma non basta, perché De Luca ha aggiunto, a dimostrazione della sua grande abilità stilistica, delle diverse strutture metriche come gli aiku, gli aforismi letterari, gli anagrammi, i frattali. Tutte composizioni particolari che arricchiscono la raccolta rendendola ancora più varia e pregnante. Un libro dunque che riunisce una ricca fantasia, una profonda conoscenza letteraria e una magistrale capacità tecnica e poetica.