De Luca Liana – Uomini di penna
Uomini di Penna
Liana De Luca, figura preminente ed eclettica del panorama letterario italiano (giornalista-pubblicista, poetessa, scrittrice, saggista, critico) ha dato alle stampe “Uomini di penna”, un nuovo libro di saggistica che segue ed affianca il precedente “Donne di carta”. Il capiente volume, edito dalla Genesi Editrice, è suddiviso in tre sezioni: “Gli autori”, “I protagonisti” e “Le occasioni”. In questo modo l’autrice ha voluto distinguere approssimativamente un orientamento stilistico e linguistico, ma in realtà, alla fine, le varie voci si possono intersecare e conglobare nel vasto mondo dell’arte e della letteratura.
La scrittrice si accosta al lettore con una sintassi lineare, cosicché l’approccio è immediato e il testo, nella sua apparente semplicità, riesce ad avvincere senza mai essere accademico. L’obiettivo della De Luca, infatti, è quello di proporre un’analisi dettagliata della cultura, con delle testimonianze acutissime (rispecchianti anche dei minimi dati di cronaca) e nello stesso tempo rapide nell’incisività ed efficacia della stesura. Solo un grande impegno può rendere questo risultato, perciò dietro vi è un lungo e faticoso lavoro d’indagine svolto con costanza e dedizione.
Nella prime tre ricerche della sezione “Gli autori” possiamo gustare la rilevanza femminile nel mondo di Mascheroni; l’importanza della natura per Francis Jammes; il lirismo e il classicismo di Paolo Buzzi. Segue un efficace confronto tra Le sirene di Tomasi e di Soldati, dove il racconto entra in un’atmosfera mitologica e regala delle scene fantastiche catturando la curiosità e l’interesse. L’autrice, inoltre, riesce a far risaltare la diversità caratteriale dei due scrittori: la storia di Tomasi di Lampedusa esprime una positività, mentre quella di Soldati segna un equilibrio instabile. Toccante ed impegnativo il saggio Il dramma di David Maria Turoldo, nel quale la De Luca delinea i momenti salienti della vita e dell’operato del “poeta/sacerdote” con una perizia da raffinato psicologo. Ne deriva il ritratto di un uomo unico per il quale i sentimenti hanno avuto un’importanza primaria, e si ricavano sensazioni di tristezza, dolcezza, amore e dolore. Si ammira soprattutto la forza di Turoldo nell’accettare la morte con gran dignità.
In l’Eredità di Leopardi nella poesia del Novecento, l’autrice fa il punto sull’influenza che egli ha avuto tra i maggiori nomi e movimenti dell’epoca. Un altro saggio riguarda Ungaretti e il suo posto nella vita letteraria. Un poeta isolato? Si chiede l’autrice, ma con un’attenta disamina si può invece affermare che il verso del poeta, nella sua diversità ed originalità, ha lasciato un’impronta che supera il tempo. In Consonanze fra Sandro Penna e Umberto Saba si determina l’influenza che Saba ebbe per Penna, sia nel campo letterario sia come amico e consigliere. Uno studio sulla Religiosità di Montale evidenzia l’atteggiamento del poeta verso il cattolicesimo e il bisogno di un’entità spirituale; e per ampliare ulteriormente il discorso, la De Luca lo confronta con la posizione concettuale di diversi altri autori. A conclusione della prima parte troviamo La rappresentazione religiosa in Salvador Dalì; pure in quest’ultima indagine la De Luca prende in esame la religiosità, ma questa volta in relazione alle opere del grande pittore. Riesce in tal modo a dimostrare la sua profonda conoscenza dell’arte.
Nella sezione “I protagonisti” l’autrice propone: l’interesse del Parini per il mondo femminile; le conversazioni intercorse fra Manzoni e Tommaseo; il modo particolare con il quale Raymond Roussel si accosta alla narrazione; l’amore di Dannunzio per la Dalmazia, territorio nel quale ha vissuto periodi molto intensi addentro le varie vicende politiche del tempo; i rapporti di Dannunzio con la cultura lombarda ed interessanti aneddoti sulla sua vita militare; la straordinaria vita di Dannunzio, vista attraverso lo studio di Piero Chiara; la storia della cultura triestina dall’ottocento al novecento; la presenza e l’importanza degli animali nella letteratura.
La De Luca inizia la terza sezione “Le occasioni” con un notevole testo su Il trionfo della Morte a Clusone, nel quale riesce a descrivere analiticamente la grande opera d’arte del 1485. Segue uno scritto riguardante la presenza della rosa nella letteratura cortese; poi Renzo e i due mestieri, in altre parole l’esitazione di Renzo fra due possibili attività (industria e agricoltura), quasi un pretesto per dire del Manzoni e della sua competenza in materia.
In Manzoni e la Val di Scalve, viene spiegato l’intento giovanile dello scrittore nel comporre il poemetto “A Parteneide”, ambientato secondo lui nella Valle Orobica, ma che in realtà è la Val di Scalve. Un altro testo interessante sviluppa il tema della presenza dell’azzurro nelle opere di Saba, e sembra impossibile scoprire quante varianti possa assumere tale colore. Ancora un argomento curioso: il gioco del calcio, e in particolare quello relativo alle cinque poesie scritte da Saba. Les fleurs du mal di Mario Bonfantini è una ricerca nella quale viene esposto il percorso critico e storico di Bofantini, con dati di cronaca veramente pregevoli.
A termine della terza sezione l’autrice scava sul romanzo di Gabriel García Márquez “Dell’amore e di altri demoni”; sul poema “Omeros” di Derek Walcott, con notizie bio/bibliografiche dello scrittore; sull’opera più importante di Piero Brolis, vale a dire la fascia bronzea della “Via Crucis” che si trova nel Tempio di Ognissanti del Cimitero di Bergamo.
Prima di concludere, è doveroso citare la prefazione di Sandro Gros Pietro che delinea con acutezza la personalità della De Luca e lo svolgersi dell’opera; opera che si deve leggere per riuscire veramente a cogliere ed apprezzare lo scrupoloso impegno assunto dall’autrice.