Bonciani Mariagina – Canti per una mamma

Canti per una mamma

Come ha ben sottolineato Domenico Defelice nella prefazione di Canti per una mamma di Mariagina Bonciani, è molto difficile accostarsi poeticamente agli affetti più profondi, quei legami consanguinei che coinvolgono totalmente. Si rischia infatti di cadere nel banale. La Bonciani ha voluto accettare la sfida dedicando alla madre scomparsa questa raccolta, che ha ottenuto il 4° premio al Città di Pomezia 2011.

Con una voce limpida e pacata ci guida in un percorso di sofferenza vissuto in simbiosi. Il suo occhio attento scruta giorno dopo giorno anche le impercettibili variazioni della malattia che consegnerà inesorabilmente la madre alla morte. Ma a volte basta un sorriso, uno sguardo amoroso per alleviare la costante ansia che l’opprime: “Mi basta / che un breve sorriso / nell’arco di un giorno / ti illumini il viso,… mi basta / notare negli occhi tuoi grandi / un rapido lampo d’amore /o di intelligenza …”.

La devozione della Bonciani è resa totale dal fatto di non aver avuto figli, cosicché, mentre lei può identificarsi nelle fattezze materne e la madre in quelle della nonna, non vi sarà più nessuno a continuare il ciclo e le aspetta una grande solitudine. In ogni modo deve prepararsi psicologicamente al triste evento e quando questo improvvisamente accade, la trova pronta ad affidare a Dio l’anima della madre: “Allarga le braccia, Signore, / accogli la mia mamma nel Tuo Regno / e concedile la vita eterna / nello splendore della Tua luce.”.

Le liriche seguono con momenti di ricordo e la Bonciani si rifugia nel sogno, dove può trovare immagini serene e a volte gioiose; soprattutto può continuare a sentire vicina la presenza materna: “E l’espressione / di gioioso stupore sul tuo volto / mi resta ancora impressa nel ricordo / ora che sono sveglia e sogno / di essere ancora / in viaggio con te, o madre.”.

Mariagina Bonciani è così riuscita a evidenziarci l’urgente bisogno interiore di raccontare la sua via dolorosa. Ciò senz’altro per una sua possibile catarsi, ma nel proporsi apertamente, limpidamente, sentitamente, ha coinvolto i nostri propri sentimenti rendendo la silloge universale.