Martinelli Michele – Tra quercia e ulivo

Per la nuova serie della collezione di poesia pugliese “Delphinus” edita da “portofranco” e diretta da Angelo Lippo, è uscito il volume “Tra Quercia e Ulivo” di Michele Martinelli.
La raccolta si distingue dagli altri lavori poetici soprattutto per la tematica; infatti, il poeta ci propone una sequenza di brevi liriche che parlano di politica, e il titolo stesso gioca ironicamente in tal senso.
Con la metafora di Quercia e Ulivo, Martinelli crea dei sottintesi finissimi oppure dichiara liberamente il suo pensiero. Alle volte è la rabbia che esplode vigorosa contro i soprusi del potere “Poteri forti!/ Poteri deboli! /Potenti tutti/ s’inciuciano e s’inculano/ per i poteri inesistenti.”. La rabbia è frutto di un ponderato esame della situazione in cui il Belpaese è ridotto, a causa di politiche sbagliate e d’interessi di classe.
La rabbia nasce anche perché l’autore vorrebbe un mondo migliore, un ambiente ancora a misura d’uomo, sia per le bellezze naturali sia per i contatti interpersonali e si accorge invece che il suo desiderio è soltanto un’utopia. Gli uomini nuovi sono diversi e tutto ormai è cambiato: “…Non figliate più come prima. / Avete tralasciato il porcellino di creta. / Siete diventati introversi e depressi / più esigenti e meno sacrificanti. / Amate il top dell’orgasmo / del voyeurismo e dell’esibizionismo…”.
Con una buona vena ironica Martinelli evidenzia tutto ciò che non va; tutti gli sbagli sostenuti dalla Quercia, dall’Ulivo e da tutti coloro che nell’arco degli ultimi cinquant’anni hanno adoperato la politica per portare la nazione alle condizioni attuali. E’ un libro a tinte forti e fa sicuramente pensare. Alla fine ci si chiede: “E’ anche colpa mia se il Belpaese è ridotto cosi?”.
Laura Pierdicchi
In PORTOFRANCO – N.11/2002