Masotti Andrea – Sotto un cielo troppo azzurro

Il Croco – I quaderni letterari di Pomezia Notizie

Masotti ha senz’altro una personalità eclettica. Ha conosciuto per diverso tempo la malattia nell’età infantile, ma dopo la guarigione è riuscito a laurearsi in medicina. Ha studiato recitazione ed ha partecipato a diversi spettacoli. E’ anche scrittore, ed è già ben noto nell’ambito letterario, come testimoniano i numerosi premi conseguiti. 

Nella silloge Sotto un cielo troppo azzurro, che ha ricevuto il 4° premio al Città di Pomezia 2010, svolge un tema innanzitutto sociale. Il suo è un timbro vigoroso e ricco d’ironia, che tocca argomenti attuali, ma anche riferimenti personali, e denuncia il negativo che infligge ormai la nostra società.

E’ una voce prettamente e giustappunto maschile, disincantata, che alle volte si fa cruda nel cozzare contro certe realtà: “…vicoli di plebe senza tribuni / la terra beve s’ingozza / di scoli putridi / terra onnivora, / lavavetri sghignazzano / dormono sui marciapiedi / pisciano sui cofani / di Biemmevu parcheggiate…”. Anche nel trattare gli affetti familiari non lascia spazio al sentimento, ma gioca con la satira, come nella lirica “Dialogo con mio figlio”: “Ti ho origliato ripetere / vecchio bavoso solido / profezie di slancio ancora alla tua ganza / con quel tono fallocrate / -chi non esce non mangia – / ha eruttato la pancia…”.

 In questo modo Masotti non svela mai del tutto il suo profondo ma si diverte a intrecciare allusioni, dissolvenze, ombre e luci, cosicché tutto si manifesta sfuggevole e lascia spazio alla fantasia del lettore. Solo nella lirica “Maestra”, si lascia andare a qualche emozione. Di sicuro è una poetica forte, interessante e originale, che evidenzia i conflitti dei nostri giorni, le tensioni interiori, la sofferenza. Vi sono pure molti interrogativi, quasi una ricerca assillante sull’essere umano, sulla sua dimensione, sulla sua costante lotta per affrontare le amarezze quotidiane della vita. Un interrogativo che si rivolge anche a Dio, ma la risposta non è certamente esplicita.

Laura Pierdicchi

In POMEZIA NOTIZIE – 7/2010