Moio Giorgio – Haiku del giorno dopo
Bertone Editore 2024

Nell’aprire una raccolta di haiku si prova una sensazione strana nel vedere la pagina quasi totalmente bianca, con solo un componimento di tre versi. Addentrandosi nell’opera invece, ci si rende conto che quei versi, quasi lapidari, incidono più di una lirica corposa. Giorgio Moio, personaggio versatile e di rilievo nel campo letterario, ha aggiunto alla sua copiosa produzione il volume Haiku del giorno dopo, quale prezioso florilegio d pensieri. Nella sua brevità, sembra facile comporre un haiku.
Ci vuole invece una certa maestria nell’attenersi alla metrica del quinario, settenario, quinario e dire in sintesi un pensiero coinvolgente. E’ quello che riesce a fare Giorgio Moio, poiché si inizia a leggere e si continua, pagina dopo pagina, avvolti in un disegno di continua espansione. Il terzo verso sintesi del componimento, a volte è in antitesi con l’inizio. Si aprono scenari marini ma anche ciò che succede in natura e segna il passare del tempo. Frattanto, vi è pure un percorso filosofico che si estende e punge, frammento dopo frammento; un guizzo che pervade, entra nel lettore e lascia il segno.
Si possono cogliere anche delle metafore che coprono il vero sentire. In questo volume traspare la maturità concettuale di Moio. La scrittura richiama immagini: tre versi e uno scenario. Richiama pure il segno artistico di Moio, che spazia in piani espressivi d’avanguardia. Delle visioni sono delicate e denotano un’acuta sensibilità: “dal vissuto di / una leggiadra rosa -/: candido bacio”; altre molto incisive “inno all’amore / la storia è senza sguardi – / : nasce il dolore” . Oppure cariche di suggestione: “nel subconscio di / un merletto di ginseng – / : armonie fresche”. L’amore, il dolore, ogni riflessione addentro ad un’atmosfera di squisita raffinatezza. Moio ha inserito anche degli haiku in dialetto, che esprimono l’attaccamento alle sue radici e creano una musicalità particolare, che a volte solo la lingua dialettale può dare. In tutta la raccolta aleggia pure una certa malinconia, uno sguardo attento e consapevole sul mondo che ci circonda e sul valore della vita. Come ha ben colto Carmen Moscariello nella prefazione: “E’ un piacere ineguagliabile l’aprirsi dei suoi haiku sul tempo che spalanca le porte fino alla luce…”. Si entra veramente nel *tutto” accompagnati da versi fulminanti.
LE MUSE 10-2024