Mondo Adriana – L’eterno transito

IL CROCO – Gennaio 2002

Con la silloge “L’eterno transito” Adriana Mondo dispiega un pensiero profondo e pregnante. La struttura del verso non ha cedimenti e scorre fluida e pulita; mette così in risalto il contenuto che penetra incisivo nella mente. Il filo conduttore è il tempo: la nostalgia del passato con i tanti ricordi; il vivere quotidiano con le sue problematiche; lo scorrere delle ore verso un futuro incerto alla ricerca dei perché “…Fin dentro la via del nulla/ è nel tempo ancora l’inquietudine/ mistero della vita”.

Aleggia in tutta la silloge anche un senso d’amarezza, che si trasforma a volte in solitudine e in certi tratti si colora di toni più forti, più oscuri, fino a raggiungere apici drammatici: “Dove sarà la salvezza?/ Nei meandri del cuore umano? /  A quante catastrofi/ resterà esposto il futuro?

Un altro punto di riferimento è la liricità, che serpeggia in tutto il componimento e che assume spesso notevoli suggestioni: “Lasciami essere un soffio leggero/ cima carezzata di luce/ quando l’immane strappo dell’anima/ in deboli trame ordisce discordie”

“L’eterno transito” contiene il mondo dell’autrice, la quale intreccia abilmente problemi materiali, scorci di paesaggi, sentimenti, memorie, visioni e riflessioni meditative. Il tutto rende un’atmosfera originale, rarefatta, e denota una poetica di sicuro valore.

DA POMEZIA NOTIZIE N. 4-2002