Naccarato Livia – L’oscura bellezza

Genesi Editrice 2018 – Pagg. 128 – € 12,00

Il nuovo corposo libro di Livia Naccarato “ L’oscura bellezza” è intriso di sentire, come ha ben colto Sandro Gros-Pietro nella prefazione; l’amore verso tutto ciò che la circonda la rende partecipe alla bellezza della natura e agli accadimenti molteplici che la vita propone.

Nella prima parte molte liriche sono dedicate alla sua terra natia, alla madre, alla sorella, ai ricordi del tempo passato, e i versi si rincorrono fluidamente, ricchi di musicalità; trasmettono emozioni vibranti e rendono vivide immagini di luoghi impressi nel cuore della Poetessa. Entriamo in un mondo suggestivo nel quale rivivono persone a lei care, momenti di vita semplice e serena.

Anche la luna è motivo d’ispirazione e la troviamo in diversi componimenti. L’approccio della Naccarato è molto delicato. Per lei rappresenta un simbolo di purezza ma infonde pure una certa malinconia e a volte raffigura addirittura la morte: “Ma il suo biancore / è biancore di morte / ma di una morte serena / svuotata dai furori di giovinezza / strappato il lembo / che aveva occultato / al nostro cammino / il suo compiersi / nell’immobile nulla.”.

Un altro tema considerato, forse il più importante, è quello dell’amore. All’uomo che il destino le ha tolto, ha dedicato versi molto pregnanti che evidenziano un grande dolore, un vuoto incolmabile, ma nello stesso tempo si dilatano nell’altra dimensione cosicché la presenza dell’amato sussiste in altra forma. Alcune liriche sono cariche di sensualità, e rendono ancor più vivo il ricordo: “Chiudi gli occhi / e dormi, amore / al dolce dondolio del mio corpo. /Strappiamoci dalle radici della realtà / entriamo nel sogno / liberi e congiunti / nel delirio d’amore.”. La sua è una coscienza evoluta che trova forza nella spiritualità. Per questo l’impatto con il dolore acquisisce un sentire diverso e l’amore perduto rimane costante presenza, nella consapevolezza che la morte non è la fine di tutto bensì una porta aperta a un’altra forma d’esistenza.

Pur trattando emozioni autobiografiche, la sua poesia diviene universale poiché si apre a un discorso collettivo nella ricerca costante di capire i motivi esistenziali (con il bene e il male che possono procurare), trovando la forza di continuare e di resistere ad ogni evento. Quest’ultimo lavoro è dunque coinvolgente e ci aiuta ad ampliare la visione sul percorso terreno.

DA “VERNICE” – 2018