Lasagni Patrizia – La Medicea
Quando ho ricevuto il romanzo La medicea di Patrizia Lasagni ho avuto un momento d’esitazione: essendo il tempo sempre più limitato ed il libro corposo, ho pensato che mi sarebbe stato difficile occuparmene. Una sera l’ho ripreso con l’intenzione di dargli un’occhiata, invece pagina dopo pagina l’ho assorbito velocemente.
La trama particolare, distinguendosi dalle solite storie, crea subito una certa curiosità; inoltre, il raffinato tessuto narrativo scorre fluidamente rendendo la lettura molto piacevole. Lasagni evidenzia già con questa sua opera prima uno stile personale ed impeccabile. Il fulcro del racconto è un prezioso strumento musicale: la viola medicea, e attorno ad essa si svolge una fitta trama che produce un contrasto tra la fluidità della scrittura, l’intreccio delle vicende che maturano in luoghi diversi con improvvisi cambiamenti, ed uno spettro ricchissimo di motivazioni psicologiche. Inoltre l’autrice (laureata in Conservazione dei Beni culturali), conoscendo profondamente il patrimonio artistico italiano, ha inserito nel contesto della storia gli elementi necessari per rendere un’atmosfera fuori dell’ordinario. Gli oggetti antichi ed i dipinti fanno da cornice alla viola seicentesca, azzerando il passare del tempo e conglobando il tutto in un ambito prezioso.
Gli stessi personaggi agiscono in virtù della passione per la musica e l’arte, cosicché anche le emozioni entrano in questa particolare atmosfera, tanto che le stesse esistenze perdono valore rispetto all’unicità di certe opere. Alberto, colui che ha avuto la fortuna di possedere la viola medicea esaltandone in concerto la perfezione del suono, entra in profonda crisi quando lo strumento sparisce. La sua continua ricerca lo avvicina a Pietro, figura molto importante ed enigmatica, che gli aprirà il suo meraviglioso mondo segreto, per il quale è disposto a tutto…
Forse solo chi ama l’arte può comprendere il totale coinvolgimento emotivo dei personaggi. Solo con l’arte si può creare un connubio spirituale con coloro che ci hanno preceduto; è il segno tangibile della loro espressione, e li rende immortali. In ogni modo, Patrizia Lasagni ha trasferito così bene la sua passione che sicuramente ogni lettore avrà percepito una diversa dimensione, un’ulteriore realtà che affianca il solito quotidiano.
La viola medicea, dal giorno in cui è stata costruita sino al termine del romanzo, è servita da filo conduttore per una storia densa d’emozioni e significati; un viaggio che consiglio vivamente d’intraprendere.