Galli Pier Maria – Di un tu e quasi noi (2001-2004)

Di un tu quasi noi

La raccolta “Di un tu e quasi noi” di Pier Maria Galli si snoda mediante un dettato che pur essendo interrotto dai titoli delle varie liriche che lo compongono, tratta un’unica tematica: la cronaca di una relazione. Il poeta, infatti, si rivolge sempre ad un “tu” che diviene universale attraverso il modo in cui è sviluppato: un verso dal tono prosastico e dirompente, che disegna personaggi che si muovono veloci in luoghi comuni e situazioni comuni; il “quasi noi” del titolo.

Galli fotografa lo scorrere degli avvenimenti con uno stile originale e immediato, senza lirismi inopportuni, proprio per rendere il contenuto attuale e concreto. Inoltre, intreccia sapientemente la materia e il quotidiano con varie problematiche emotive, gli impulsi, il mistero stesso dello scorrere del tempo e della vita. In questo modo tutto si compatta acquistando valenze sia fantastiche che reali, in un susseguirsi di vicende e luoghi diversi. Il tessuto poetico denota una continua tensione psicologica e una forza espressiva di rilevante spessore: “di mattina il vento molesta la forma dell’oleandro e combina in una/ frase impercettibile la rosa rampicante e la forsizia. / l’attesa di te è qualcosa di simile, ossia sensibile ai grafismi che sbalzano le mie pause. / come quando ti siedi all’angolo della bocca e ti osservi senza comprendere la prospettiva dei suoni/ e l’entità che smorzi tra le labbra colte di sorpresa dalle mie dita/ affinché tu non precipiti nel vuoto della parola.

Il lettore diventa così complice di questo dire, entrando nel vivo della storia e facendo proprie le emozioni dell’autore; e il libro è ricco d’emozioni, anche se diversificate dall’inventiva o celate con espressioni metaforiche. L’ansia, l’incertezza, l’inquietudine, la paura, serpeggiano tra i versi. In ogni modo non risultano mai opprimenti, anzi, sono il substrato sul quale si fissa lo svolgersi dei fatti di questo interessante lavoro.