Quaglia Adriana Maria – Come una farfalla
Genesi Editrice 2017 – Pagg. 64 – € 11,50

Nella nota introduttiva del suo nuovo libro “Come una farfalla”, Adriana Maria Quaglia spiega che la poesia è il verso senso della vita, e si accosta alla scrittura con un animo impalpabile e una fantasia in certi punti surreale. Si posa leggera sui versi, proprio come una farfalla, creando un’atmosfera più sensoriale che reale e lasciando al lettore una libera interpretazione.
La sua poetica è quasi sempre di breve respiro, solo in qualche componimento si lascia andare a un discorso più ampio. Certe liriche sono composte di un dittico, che penetra però come una lama. Per esempio “Tenerezza” : “Sguardo furtivo, una carezza. / Di lacrime vive, l’ardire è certezza.”.
Nelle quattro sezioni che suddividono la raccolta, Adriana Maria Quaglia propone varie tematiche: da luoghi concreti e posti immaginari, al sentire più profondo di “Amori e dolori”; dal dilemma esistenziale di “Terre incognite” al penetrare nella scrittura di “Parole abitate”. Pur nei diversi argomenti, la sua voce rasenta sempre un’elaborazione mentale che dona al verso la lievità di un pensiero aperto al sogno e all’immaginazione.
Anche nel trattare l’amore, la Poetessa non rende mai un approccio carnale bensì evoca un contatto emotivo che produce varie sensazioni, con momenti di pura gioia ma anche di struggente dolore: “Tra verbosità e silenzio giace l’anima mia. / Il dolore è fare sacro del sentire. / La gioia, un attimo che vola via.”.
Il libro è pregno di concetti che si rincorrono tra realtà e fantasia, quasi una fuga per non imprimere la reale difficoltà dell’esistenza: “Tu soffri di quelle radici / che attecchiscono nell’indiviso regno della Crescita. / E in lei determinano la formazione della tua linfa. / Benedetta e limpida pozza di un naturale divenire / che ingenuamente cerca di percorrere il vivente regno. / E d’un tratto riflette un’immagine incompiuta, / rigurgito di quello sperma fatale / che è figlio orgasmico dell’esistenza. / Mutevole e onnipresente è la mia anima.”.
Alla fine, pur volando di verso in verso con leggerezza, Adriana Maria Quaglia sa di essere: “Prigioniera per sempre / in un eremo di parole.”.
VERNICE – 2017