Gros Pietro Sandro – Per un milione di dollari

Per un milione di dollari

Al primo impatto con il titolo del nuovo libro di Sandro Gros-Pietro, Per un milione di dollari, la mente corre al film di tanti anni fa “Per un pugno di dollari” e all’atmosfera di un ambiente americano dove è facile uccidere qualcuno e dove vige la legge degli sceriffi. In effetti, la storia si svolge in una cittadina del Texas dove vi è uno sceriffo ma non si usano più le pistole per sterminare, bensì piani ben più diabolici.

Sandro Gros-Pietro si avvale di uno stile immediato, che si snoda veloce e stimola subito l’attenzione del lettore. Le scene si susseguono tra un passato e un presente e ogni personaggio ha la sua peculiare impronta. Sembra proprio di seguire la sceneggiatura di un film, tanto sono vividi i dialoghi e le descrizioni. Di pagina in pagina viene catturata sempre di più la voglia di sapere cosa succederà, cosicché il libro si legge tutto d’un fiato. E’ un continuo climax, fino ad una fine che lascerà sbalorditi.

Il personaggio principale è un proprietario di pompe funebri e attorno a lui si svolge tutta la storia. Ha una personalità complessa creata da un’infanzia infelice, nella quale ha dovuto subire traumi diversi; per ultimo, l’incendio della casa dal quale è riuscito a salvarsi vedendo però la madre morire tra le fiamme assieme al padre putativo. Da allora inizia una nuova vita e cambia totalmente le sue generalità: da Josefh Smith a Kevin Wallace, nome che gli è sempre piaciuto sin da piccolo. Inoltre, si trova a possedere un milione di dollari in contanti, cifra per la quale è accaduta la colluttazione tra i genitori e la tragedia dell’incendio.

Kevin si trasferisce dal nonno materno a Cottoncity, il quale ha un’impresa funebre, e lo aiuta nel lavoro diventando più avanti lui stesso il proprietario. Collegati alla sua vicenda si alternano diversi personaggi: la moglie, l’amante di lei, lo sceriffo e il vice sceriffo, l’FBI, l’investigatore dell’Assicurazione con la quale i genitori erano assicurati e che nutre sempre dei sospetti, ed altri ancora. Ruotano pure gli avvenimenti con uccisioni, cremazioni, sparizione di persone, mentre in Kevin nasce ulteriormente la voglia di vendetta per tutto ciò che ha subito nell’infanzia e sogna di andarsene di nuovo per sempre e crearsi un’esistenza assieme alla cara amante. Traccia così la sua rete che si infittisce sempre di più, fino all’epilogo.

Ciò che si rileva nella scrittura di Sandro Gros-Pietro è l’abilità di aver creato un’atmosfera arida, dove il cinismo impera. La vita ha solo un valore materiale e la morte non apporta nessuna emozione. Non vi è un momento delicato e i dialoghi sono crudi, intervallati da epiteti volgari e battute ironiche, che ben si addicono alle forze dell’ordine e alla narrazione del thriller. Tutto è giocato sulla doppia personalità del protagonista, e su questa Gros-Pietro svolge un ottimo lavoro. Evidenzia il costante turbamento psicologico che lo porta a commettere azioni aberranti con la sicurezza interiore di agire per il bene e con la capacità di pianificare in ogni dettaglio il suo intento.

Come ben dice il detto “Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”, alla fine sarà il destino a riportare il giusto equilibrio alla storia, e sarà una notevole sorpresa.