Santoro Mastantuono Rita – Nel solco del tempo

Dellisanti editore  2003 – € 7,00

Ho già avuto il piacere di leggere la poesia di Rita Santoro Mastantuono, e in quest’ultima raccolta ho ritrovato la sua voce inconfondibile; il suo canto, infatti, com’è stato reso evidente anche nella prefazione, sgorga da una sorgente inesauribile. Il verso scorre fluido e denso di contenuto emotivo e concettuale; raramente s’interrompe per un respiro, quasi che uno stacco possa simboleggiare un vuoto o una carenza d’informazione. L’autrice invero ha moltissimo da dire perché il suo discorso va oltre la stessa poetica per diventare universale. Lei partecipa a tutte le problematiche, a tutto ciò che accade agli amici o ai propri cari, a tutto quello che succede nel mondo, e fa sì che la sua parola sia fonte alla quale abbeverarsi; dopo, prende dalla fede la forza per procedere, per superare ogni ostacolo e per riuscire ad amare gli altri come può fare solo chi crede veramente.

 Nel suo tragitto si possono cogliere momenti di profonda tristezza, ansia, solitudine, rimpianto, fino ad arrivare ad un macerato dolore; ma a tutto questo si oppone la grande speranza dell’aiuto divino, e quasi la certezza di una futura vita migliore: “Fiore ridente di beatitudine celeste/ In alto solleciti il mio sguardo/ Dove è vita l’amore / Dove la morte non uccide./ In alto / Nel fascinoso canto / D’una luce sempiterna/ Vita che risorge / Nell’oasi celeste dell’immenso.”.

Accostandosi alla poesia della Mastantuono si ha proprio l’impressione di entrare in un’oasi senza tempo, dove l’umanità assume ancora un’importanza vitale e dove le medicine migliori sono: solidarietà, partecipazione e soprattutto amore. Anche gli elementi naturali sono parte del disegno divino, e lei li veste di lirismo creando delle atmosfere surreali: “Il mare sfavilla di rubini / al transito d’un raggio/ che in esso si frange / E s’inabissa. / D’un volo di poesia / Caldo il respiro / D’echi racchiusi come pietre d’oro / in uno scrigno/ S’anima e vive…”. Alla fine si è certi di aver potuto cogliere un messaggio profondo, e di aver preso contatto con quella parte di noi attualmente poco considerata e che invece dovrebbe essere ritenuta la più importante.

Laura Pierdicchi