Schiavone Edio Felice – Poesia dove
portofranco – 2002

Già dall’inizio di questo nuovo lavoro di Schiavone si evidenziano la maturità del sentire e la misurata tecnica del comporre. Effettivamente, egli è presente da molti anni nella vita letteraria ed ha al suo attivo diverse pubblicazioni. In “Poesia dove”, avvalendosi di un ragionamento a largo spettro, tocca sensazioni dissimili e varie problematiche; soprattutto, si aggira nel labirinto dei perché. Molte, infatti, le domande che si pone (e ci pone) quasi per alleggerire il cumulo dei suoi pensieri. Egli comincia ad interrogarsi sin dal primo componimento (che dà il titolo all’opera) per dove collocare la poesia, e si smarrisce in tutti gli ambiti possibili; in conclusione, pensa di poterla trovare dovunque. Resta in ogni modo un enigma lasciato in sospeso: “…Poesia nell’ineffabile? / Appena il pasto cruento / la fiera lecca i cuccioli. / Poesia dovunque?”.
Schiavone fotografa la vita e il passare del tempo, e quando parla del suo paese riesce a trasmettere appieno l’atmosfera che vi regna ricca di movimento, di luci e di colore; oppure, quando ricorda, riesce a donarci delle vivide immagini: “…Vacanzieri nottambuli, / cultori spensierati interrogarsi / sui gradini del Duomo, / nel raggio della Piazza / attorno al Battistero.” (dalla lirica “Firenze”).
Egli sfiora anche il pensiero filosofico per sondare l’essenza umana e il mistero di Dio e della creazione; ricerca ricca di domande alle quali è difficile dare risposte concrete. Dopo si rifugia negli affetti con delle liriche semplici ma nello stesso tempo pregnanti, come quelle scritte per l’amato cane York; oppure, affronta i gravi problemi attuali dove il conflitto delle religioni ha già mietuto morte, e la miccia è sempre pronta ad esplodere. Il poeta, invece, anela alla pace: “ Una terra di pace/ dove ognuno cammini / nel tempo, nello spazio / con metro proprio, con occhio ridente / all’altro, a chiunque e con le dita in alto / nel saluto di ciao…”.
Ma l’Islamismo del terzo millennio “…avido assorbe riassorbe con magica, / sublime leggerezza. / Sornione l’Islamismo / con passo di viandante: …”; e Schiavone ci lascia proprio con quest’ultima lirica, nella quale forse si nasconde la domanda più importante del momento: cosa succederà nel prossimo futuro?
MERIDIANO ARTE 15.5.2003