Selvaggi Leonardo – L’indignazione poetica

IL CROCO – I  quaderni letterari di POMEZIA-NOTIZIE

Questo nuovo lavoro di Leonardo Selvaggi segue la sua analisi sull’esistenza: il procedere dell’uomo e il suo rapporto con l’ambiente. Il verseggiare impetuoso, che lo distingue, accende il tono emozionale e lo sviluppa in una continua tensione. Il ritmo è quasi ossessivo e si sposa ad un dettato forte, a volte aspro, cosicché il lettore viene risucchiato nel groviglio delle sensazioni. E le emozioni, come detto sopra, hanno un valore estremo perché la visione del poeta è penetrante.

Egli ama troppo la vita e il creato per non soffrire della situazione attuale, e tanta sofferenza deve necessariamente produrre una parola intensa: “Un’arsura nella bocca, /sterpi bruciati, terra polverosa/ smossa dal vento. Non ho messo/ ancora i piedi sopra superfici piane, membra e sogni leggeri per ogni dove.

Una dolorosa nostalgia del tempo passato serpeggia costantemente; troppa è la diversità tra ieri ed oggi. Nel passato vi era felicità: “Tenerezze e lieve tutto./ Scorre il sentimento antico, / fa essere frammisti, uguali appena nati/ con felice incontenibile contentezza.”; il quotidiano è sterile: “Il calore divenuto spine, / isterilita la sentimentale vita, /scomposto il nido domestico/ vivo di ansie e di espansione, / di vasi comunicanti/ e di linfa di ramo in ramo.”.

Le immagini si susseguono, e l’indagine di Selvaggi scava nel dettaglio mettendo a nudo anche le varie contrapposizioni. Ne consegue uno studio minuzioso dell’essere, un percorso attraverso la mutazione dell’individuo e del mondo che lo circonda. Una raccolta da leggere con molta attenzione.

POMEZIA NOTIZIE – 2-2006