Sisto Aldo – A passeggio con la vita
Genesi Editrice – 2018

Aldo Sisto ci propone un nuovo e corposo volume di poesie (108 pagine), intitolato A passeggio con la vita, con il quale ha meritato il Premio Murazzi per l’inedito 2016. E’ suddiviso in cinque sezioni che delineano un pensiero complesso e profondo. Il tema dominante è quello del percorso esistenziale, trattato con la maturità che solo un lungo vissuto può dare. Sisto ha affrontato molte esperienze e ha partecipato anche alle vicende altrui imparando che il mistero della vita si deve accettare come tale e perciò ci si deve porre di fronte agli eventi con un animo aperto, accogliendo anche le pene e i dolori poiché, alla fine, la vita è sempre un grande dono; inoltre, porta anche delle gioie inattese e lo spettacolo meraviglioso della natura che si rinnova di giorno in giorno.
Aldo Sisto ha acquisito pure una maturità stilistica e sa gestire i versi, secondo ciò che ha da dire. Troviamo così un andamento fluido e costante, terzine che si rincorrono o spazi di silenzio tra le strofe per dare il giusto respiro al dettato. In ogni modo le liriche sono sempre corpose e dense di significato per far comprendere appieno il suo sentire.
Nella prima sezione Sisto parla del mare in toni variegati, ma si evidenzia l’immagine di una splendida alba: “L’alba cavalca / già la tua onda più lontana / e mi investe di rosa e rosso / incendiando le mie membra”. Denota però uno smarrimento psicologico del poeta, che chiede alla notte di arrivare: “Notte, affretta le tue ore / e cedi al sole / fa ch’io torni ancora sull’erto scoglio / aspettando lo spirar di quel soffio / a scompigliarmi i capelli.”, ed evidenzia l’attesa di un compimento.
Nella seconda sezione l’attesa si fa percorso verso il traguardo terreno, trattato con una certa ironia, visioni metaforiche e un senso religioso che ne alleviano il tratto: “Vecchiaia dal lento passo / vivi in un tempo / dal veloce andare / e niun traguardo più / ti poni dinnanzi.”. Tale sentire è ampliato nella terza parte dove Aldo Sisto s’ispira all’amore totale e ci offre una visione dell’aldilà lieta e gioiosa. I morti festeggerebbero addirittura con balletti la loro nuova condizione, nella quale l’amore regna sovrano. Il tema dell’oltre segue anche nella sezione “Poche note” dove all’amore si accosta l’arte sublime e celestiale della musica: “La vita non s’appaga / di straordinari eventi, / bastano poche note / al brillar d’un’emozione.”.
La sezione che conclude il volume, pur carica di nostalgia e con spunti malinconici, riassume il desiderio di assaporare tutto ciò che la vita propone, con la consapevolezza della caducità dell’uomo e della relatività della stessa esistenza. La profonda fede è di aiuto per superare ogni difficoltà: “ Com’è bello, Dio / starti in compagnia / scordarsi di tutto / comprendere il creato / e parlare solo / ai propri pensieri. / Immaginare solo l’assoluto / scrutare solo l’infinito / credere solo all’ideale.”; e ci si può perdere nel nulla: “Il nulla / è uguale / al tutto. / Ed io son nulla / ed io son tutto!”.
Questo nuovo libro dunque ci conduce nelle meraviglie che ci sono state donate, ma s’infiltra anche nei meandri dell’inconscio.
Laura Pierdicchi
VERNICE 2018