Squeglia Maria – Mitocanto
Il Croco – I quaderni letterari di Pomezia Notizie

Il quaderno letterario Mitocanto di Maria Squeglia si discosta dalle consuete raccolte introspettive per spaziare nel favoloso mondo dei miti, nell’affascinante tempo della civiltà ellenica.
Mediante uno stile impeccabile, sostenuto da un ritmo costante, Squeglia interpreta a suo modo alcuni dei più importanti personaggi della mitologia e coinvolge il lettore con la fantastica atmosfera del mondo antico. Sono luoghi dimenticati, dalla bellezza paradisiaca, e sentimenti accesi che superano la morte. Così è il canto dedicato ad Admeto, che si dispera per l’amata, e quello di Alcesti che gli risponde e accomuna il loro amore per l’eternità: un duetto che esalta sino alla fine l’unione amorosa. Lo stesso è per il bellissimo canto dedicato a Orfeo che cerca la sua Euridice sin nell’Oltretomba: Euridice, dove sei? / Sono perso in questa assenza. / L’ora del distacco / s’è fatta oscura e fonda, / disanimato il giorno, / nella febbrile attesa.”, e la risposta dell’amata. Un canto che rimembra la causa della sua morte e risalta l’attimo fulminante del loro rincontro: “Le sue spalle hanno un tremito, / si volta. / Vedo la luce dei suoi occhi ardenti / sparire a poco a poco, / nel mio sguardo che / il soffio di Ecate disperde.”.
Troviamo poi un palpitante canto che narra il castigo di Narciso, destinato a struggersi e morire per l’immagine di se stesso, un altro dedicato a Dafne, che si tormenta per la bramosia di Apollo che la perseguita, tanto che pensa di voler fuggire da Delfi.
Termina la raccolta un corposo e pregnante canto dedicato a Edipo. Con una sensibilità acuta, Squeglia riesce a delineare passo dopo passo la storia sconvolgente di Edipo il quale, per un fato malvagio e a sua insaputa, si troverà ad uccidere il padre e ad unirsi alla madre.
Mitocanto è dunque una silloge molto interessante, che suscita emozioni intense e apre atmosfere suggestive e ancestrali.
POMEZIA NOTIZIE – 6-2009