Squeglia Maria – Ruith Hora
Il Croco – I quaderni letterari di Pomezia Notizie

La poetica di Maria Squeglia si evidenzia per l’incisività con la quale elabora il pensiero. Le brevi liriche sono cariche di profonde riflessioni recanti un messaggio universale propeso all’amore e alla bellezza del creato. Nel componimento “Ruith Hora, che dà il titolo alla silloge e la inizia, la poetessa dialoga con l’anima alla ricerca di una risposta sul percorso esistenziale, ma l’unica certezza è quella di assaporare la vita giorno per giorno, fino all’ultimo istante: “ Anche per quel niente, ancora, / Per quello stentato istante / Della tua vita, osa ancora. / Che quel soffio, l’ultimo, /Trovi viva la fiamma.”.
E’ molto sentito il bisogno di un dialogo per uno scambio di emozioni e per un certo calore umano; infatti, spesso si rivolge a un interlocutore al quale affidare le sue riflessioni. Ma ci sono momenti nei quali si rende conto dell’aridità che la circonda: “Ci rifugiamo in discorsi/ Che non dicono niente”. / Il caldo, il freddo, quanta gente c’è. / Nel chiuso giro di parole, / Unico vero assente, il cuore.”. In ogni modo la forza vitale ha il sopravvento e di fronte all’amenità di certi paesaggi, Squeglia si lascia andare all’entusiasmo: “Sono viva, viva/ In questo presente /Che si apre fra il giardino e il cielo / In un esclusivo battito.”.
Vi sono poi degli originali passaggi lirici, che evidenziano la sua grande sensibilità ma anche l’abilità poetica che le ha permesso di conseguire il secondo premio Città di Pomezia 2007. Squeglia sceglie con cura le parole affinché possano da sole rendere più viva l’immagine e più pregnante l’emozione, così da rendere un impatto immediato. In questo modo la poesia adempie il compito di elevare ogni situazione e di trasfigurare il reale.
POMEZIA NOTIZIE – 6-2008