Tognacci Imperia – Nel passo del tempo (poesie dal 2001 al 2022)
Genesi Editrice 2023 – Pagg. 616 € 24,00

Imperia Tognacci ha raccolto la sua produzione poetica (poesie dal 2001 al 2022) in “Nel passo del tempo”, edito nella collana I Gherigli della Editrice Genesi, che comprende dieci libri e si avvale di una profonda e corposa prefazione di Sandro Gros-Pietro. L’autrice ha pubblicato anche romanzi e saggi ed è personaggio noto e ben accolto dalla critica dell’ambito letterario. I suoi libri, infatti, sono sempre accompagnati da testi di nomi prestigiosi.
Scorrendo in fretta il volume, senza addentrarsi nel merito, si nota subito il variare della struttura poetica. Dei libri sono composti da quartine o terzine, in altri il verso prende corpo in una struttura compatta di medio/lungo respiro per dilatarsi sempre di più negli ultimi lavori, in un fluire dirompente.
Il primo libro, La notte del getsemani (2° assoluto al Premio letterario Histonium), è presentato da Luigi Alfonso Medea, il quale sottolinea il lirismo e la spiritualità della Tognacci nel presentare la figura di Cristo, sacrificatosi per noi. Trattando il dolore della Passione, la Poetessa ha messo in evidenza la presenza di diversi animali che si sposano con la natura che li circonda, creando in questo modo un’atmosfera che si distingue e che accomuna il Messia al creato.
Nel secondo volume, Natale a Zollara, troviamo una dettagliata prefazione di Pasquale Matrone. E’ composto da ben nove sezioni, nelle quali Imperia Tognacci racconta il periodo e i luoghi della sua infanzia e giovinezza, dal dopoguerra in poi. E’ un poemetto che si snoda fluidamente e che ripercorre i sentieri della memoria, svolto con una particolare sensibilità e pregnanza.
Il terzo libro, Odissea pascoliana, è presentato da Giuseppe Anziano ed è suddiviso in cinque sezioni, oltre al prologo. Le liriche sono composte in terzine e sono tutte incentrate sulla vita del grande Poeta; Tognacci mette in risalto gli accadimenti dolorosi, gli affetti, gli stati d’animo, con una precisazione tale da immedesimarsi nell’anima pascoliana. E’ quasi un cantico che si dipana in toni a volte sobri e in altre molto accesi. La scrittrice spiega, nella sua nota in chiusura, di averlo scritto nel 2005 in occasione dell’anniversario della nascita di Giovanni Pascoli (150 anni). Fa seguire il prestigioso testo pubblicato dalla Nuova Tribuna Letteraria, nel quale analizza profondamente l’importanza della poesia del Pascoli.
Il quarto libro è edito da Bastogi nel 2007, La porta socchiusa. Ha la prefazione di Mario Landolfi ed è introdotto da Vincenzo Rossi. Anche in questo lavoro la Poeta s’immerge nel percorso cristiano, affrontando passo dopo passo la vita del Cristo. E’ suddiviso in diciassette sezioni, che iniziano con la Genesi e ripropongono i luoghi che sono stati teatro delle vicende del Messia, delineando tutto ciò che è accaduto nel tempo. E’ strutturato in strofe di medio respiro e i versi sono ineccepibili. E’ un’opera che riluce di spiritualità e che raffigura in modo ineccepibile ciò che si è verificato nella vita di Gesù.
Il poema Il lago e il tempo, edito dalla Editrice Genesi nel 2010 con la prefazione di Sandro Gros-Pietro, si snoda pagina dopo pagina con una elegante scioltezza ed è ricco di musicalità. In questo lavoro, Imperia Tognacci scava nel tempo e nei ricordi in una dimensione lirica che riporta figure familiari nei luoghi d’infanzia dove ha fondato le sue radici. Non solo, rievoca la storia, il tempo triste della guerra, le cadute e le risalite; il tutto in un’atmosfera che a volte supera la dimensione reale.
Il sesto libro, Il mito di Orfeo, è edito da Laterza nel 2011 ed è presentato da Francesco D’Episcopo. Anche questo ha la composizione di un poema, o meglio di un canzoniere. E’ stato dedicato alla memoria del marito scomparso. Accostandosi al mito di Orfeo che incarna per eccellenza i valori dell’arte ma che suggella pure l’importanza primaria dell’amore (tanto da scendere negli inferi per trovare la sua Euridice), l’autrice dà voce al “Poeta”, per suggellare il valore della poesia e della parola e per rilevare l’importanza dell’amore. Tutto ciò per rendere possibile il superamento di ogni barriera ed addentrarsi anche “oltre”.
Segue il volume Nel bosco sulle orme del pastore, edito anche questo da Laterza con la prefazione di Luigi De Rosa. E’ un’opera che si accosta all’importanza e alla bellezza della natura, dove l’autrice s’ inoltra con tutta l’anima fino a sentirsi parte di essa: “Onde elettromagnetiche / a raccogliere sprazzi di vibrazioni / e di non percepibili testi interiori / che attraverso i nostri corpi / e i nostri sensi, affrontano l’immenso.” Non mancano figure mitologiche e momenti nostalgici, ma Tognacci evidenzia la diversità dell’accostamento umano verso ciò che lo circonda. Mentre nei tempi passati vi era quasi una simbiosi tra uomo e natura, piano piano è iniziato il sopravvento dell’egoismo umano con inquinamenti e distruzioni. Ora ne stiamo pagando le conseguenze. Anche in quest’opera l’ autrice si avvale di una scrittura oltremodo pregnante e preziosa, che determina il suo valore poetico.
L’ottavo libro, sempre edito da Laterza nel 2015, è “Là dove pioveva la manna”. Porta la prefazione di Giuseppe Laterza, postfazione di Angelo Manitta ed è introdotto da Andrea Battistini. E’ suddiviso in sette sezioni ed è strutturato nella forma ormai più consona per Imperia Tognacci, quella del poema. In questo volume introduce il tema della spiritualità ed è un viaggio nell’anima che riflette grande sensibilità e propone molti interrogativi che coinvolgono il lettore e lo accomunano al suo percorso. Soprattutto evidenzia l’attaccamento dell’odierna umanità verso ciò che soddisfa solo i bisogni materiali.
Il poemetto Il prigioniero di Ushuaia, edito da Genesi Editrice nel 2021, porta la prefazione di Sandro Gros-Pietro ed è composto di 20 liriche o “stanze”, come sottolinea Gros-Pietro. Nell’edizione originale le liriche portano anche la traduzione in spagnolo di Angela Mansardi, per omaggiare la città di Ushuaia che si trova in Argentina, dove fu costruita una vasta colonia penale e dove fu trovata la poesia scritta da un anonimo prigioniero, che ha ispirato l’intera raccolta (come ben spiega Imperia Tognacci). Il poemetto è molto ben articolato sia nell’ambientazione della natura, di primaria importanza, sia nel contenuto psicologico che denota la capacità dell’autrice di creare metaforicamente una condizione d’isolamento ed introspezione, tale da identificarsi con lo stesso prigioniero, in uno splendido sdoppiamento. Anche questa, è un’opera molto significativa ed interessante.
Il decimo volume, La meta è partire, edito ancora da Genesi Editrice nel 2022, porta la prefazione di Francesco d’Episcopo e l’introduzione di Marina Caracciolo. E’ un corposo poema suddiviso in undici capitoli, molto complesso, che incorpora personaggi medioevali e civiltà odierna; il tutto, per esaltare l’importanza della poesia. E’ quasi una nuova storia tra “il Poeta” e la “Musa della poesia”, per rendere immortale il valore di quest’arte sublime e poter riavvicinare l’umanità alle bellezze del creato, all’amore ed a un sentire più spirituale.
Ho cercato di accennare i punti più significativi di questa preziosa opera di Imperia Tognacci per dare uno spunto, un frammento della sua capacità espressiva e poetica. E’ una raccolta che merita una lettura attenta ed anche impegnativa, poiché il suo mondo è molto variegato e la sua poetica, raramente introspettiva, si apre a personaggi e concetti universali, con una notevole forza intellettuale.
Laura Pierdicchi
VERNICE 62-2024