Esposito valter Arnaldo – Parole immaginate

Parole immaginate

Nel nuovo libro di Valter Esposito, Parole immaginate, troviamo un’atmosfera di sublime semplicità. Semplicità intesa come pensiero sincero e un accostarsi alla realtà con l’occhio di uno spirito puro. Il libro è impreziosito dalle illustrazioni di Walter Berton, che accompagnano ogni lirica generando un impatto ancora più intenso con il contenuto. Sono acquarelli, chine, artistici disegni dai brevi ma decisi tratti, che colgono appieno l’intento del poeta.

La struttura di breve respiro dà risalto alla parole, che coinvolgono immediatamente il lettore e lo invitano a continuare la lettura fino all’ultima pagina. Infatti, Parole immaginate si fa leggere tutto d’un fiato, cosa rara per i volumi di poesia.

Ciò che risalta è il sentimento di Valter Esposito, uomo di grande sensibilità. Troviamo ricordi intensi della giovinezza e delle figure familiari tanto amate. Una profonda nostalgia lo invade mentre cammina da solo nella sua Venezia in un ambiente quasi surreale: “Questo malessere, /arriva da molto lontano… // …osservo questo vuoto / descrivo mentalmente / la mia disperazione / ma non trovo la giuste parole, // …forse…devo tornare bambino…”.

Sono diverse le liriche nelle quali Esposito elabora in solitudine il suo sentire o si perde nei ricordi: “I poeti non sono tristi / sono rari…sono diversi, / i poeti vagano con la mente / liberi di pensare, / sono bisognosi d’amore, / sono sinceri. / i poeti sono la voce / sotto la pioggia / consapevoli delle loro parole cancellate.

Troviamo inoltre l’amore per la donna amata che genera l’energia vitale e lo aiuta nel percorso quotidiano, come si evince “Dopo una notte d’amore”: “Non mi sono vestito / ho iniziato una lunga corsa / nudo nel corpo e nella mente / libero da tutto. // Ero felice // era felice anche il mio sesso / potevo finalmente / immergermi nel mare…in silenzio!.”.

In quest’ultima raccolta Valter Esposito ha rivelato il suo mondo interiore: una coscienza matura che ha superato molte prove ma che ha tenuto sempre viva e preziosa la percezione della sincerità infantile. In realtà, non vi è mai una ricerca di liricizzare il testo, tutt’altro. Vi è una spontaneità unica, un dettato diretto e in certi tratti ironico, un ambiente quotidiano che (grazie all’ispirazione) a volte si veste di una dimensione surreale.