Esposito Valter – Il silenzio del pesce luna
Per l’Editrice Il Prato, nella Collana Le Meleagrine diretta da Bruno Rosada, è uscito il nuovo romanzo di Valter Esposito Il silenzio del pesce luna. Anche in questo lavoro vi è un giallo da scoprire, e si riallaccia al precedente La notizia nera poiché vi appare il dott. Renzi, il Vice questore che si era occupato dell’omicidio di Antonio Cerrutti e che ora deve risolvere un altro caso che lo angustia personalmente, essendo incriminata la moglie del suo più caro amico. Ma sebbene la storia prenda spunto da un fatto di cronaca, Esposito svela soprattutto l’animo di un ragazzo: Tommaso, il figlio della donna sospettata, che vive in perenne inquietudine. Pur riuscendo, infatti, ad apparire abbastanza tranquillo e a trascorrere i suoi giorni in un’apparente normalità, tanto da vincere una medaglia importante nello sport agonistico preferito, è perennemente tormentato dal pensiero della madre rinchiusa in una cella. Solo il sabato può andare a trovarla e vive in attesa di poterla riabbracciare.
Una delle cifre dell’autore è proprio quella di sapersi accostare ai ragazzi, di analizzarne la complessa psicologia, riuscendo poi a far emergere la parte più sensibile del loro sentire. Anche riguardo ai loro approcci amorosi, ha la capacità di far risaltare lo slancio, la genuinità, la dolcezza dell’animo giovanile. Oltre a ciò, nei suoi libri è sempre presente lo sport. Di sicuro una passione viscerale, ma pure una profonda conoscenza della materia avendo collaborato per diversi anni con “La Gazzetta dello sport”; e la professionalità risulta dal dettato, con notizie e specificazioni che solo un addetto ai lavori può sapere.
Un altro merito di Valter Esposito è quello di proporre la sua amata città. Non solo descrive le strade e i monumenti più noti, bensì i luoghi più particolari, comunicando ampie notizie storiche. L’ambiente in cui si svolgono i fatti dunque è quello veneziano, lo stesso che avevamo trovato in La notizia nera. La maggior parte degli scrittori ama collocare la storia in luoghi lontani oppure in grandi metropoli per creare delle atmosfere diverse. Esposito non ha bisogno di certi escamotage e in questo libro ha focalizzato la sua attenzione sul carcere femminile della Giudecca, nel quale è rinchiusa la madre di Tommaso con l’accusa di omicidio, e per rendere più efficace la sua storia, ha voluto conoscere personalmente le detenute e si è fatto raccontare le loro vicende, facendo un’esperienza senza dubbio sconvolgente.
Oltre alle indagini inerenti al delitto, in questo libro vi è appunto una costante ricerca psicologica che evidenzia il sentimento dei vari personaggi. Con il suo stile particolare, asciutto e molto scorrevole, porta il lettore dentro gli avvenimenti coinvolgendolo sino alla fine. Non mancano diverse tensioni, momenti commoventi, attimi di gioia, e nel climax finale vi è una grande sorpresa.
Emerge pure la relatività delle prove indiziarie, che a volte portano a incolpare degli innocenti. Questo determina una disgregazione, uno sgomento, e non solo nella persona condannata ma in tutti quelli che le sono vicini e che la amano. Per i figli poi è un’esperienza devastante, che può segnarli per tutta la vita.