Martin Vittorio Nino – Sorsate Ristoratrici
Sorsate ristoratrici
Vittorio Nino Martin è poeta e pittore, un artista che si è avvicinato all’arte e alla scrittura per un bisogno interiore e un’ispirazione naturale. Nella silloge Sorsate ristoratrici troviamo pure alcune sue opere di pregevole segno che accompagnano il dettato.
Martin è molto attento alla vita sociale e riesce a rilevare i molti difetti del mondo contemporaneo: “…la girandola contemporanea / deludente atmosfera ineffabile /ai confini della dignità, / sul tremolio delle foglie / amarezza del presente, / sogni e rumori di paura / del distorcente progresso.”.
I nostri giorni sono segnati da un sistema elitario, egocentrico ed egoista, che non si preoccupa della povera gente in lotta quotidiana per sopravvivere. Inoltre, vi è un giro malavitoso che alimenta droga, prostituzione e così via. Per scaricare il suo malessere, Martin si rifugia nei ricordi, quando il tempo scorreva serenamente e l’ambiente era carico di energia positiva e di umanità: “…la fontana del cortile / col rumore dell’acqua, / confondeva le voci / di chi si scambiava confidenze, / anche le mura sussurravano / la possibile pacifica convivenza…”.
Anche il ricordo dell’infanzia è sempre vivo e la madre è stata la figura più importante per la sua crescita . In Scaffale troviamo dei versi pregnanti che denotano il suo coinvolgimento emotivo in un’atmosfera popolare, seguito dalla vicinanza materna: “…la voce di mamma / che associava i vocaboli , / in questo pezzo di terra / dove ho mosso i primi passi, / nel dialogo della parola / l’identità di trovarsi,…”.
Come ha ben sottolineato Domenico Defelice nella prefazione, Martin soffre per la situazione attuale dell’umanità che ha perso tanti valori e creato un individualismo scostante, oltre che un divario sempre più ampio tra ricchi e poveri. Tale tensione lo porta a sfogare il suo sentire con una scrittura urgente che termina solo quando si esaurisce ciò che voleva comunicare. Ed è il suo altruismo, il suo amore per l’umanità, la sua sofferenza, che arricchiscono il significato di questa silloge e donano alle sue opere una dimensione poetica e solitaria.