Zancanaro Carla – Metropoli Tana

RUPE MUTEVOLE 2012 – Pagg.76 € 10,00

Tramite una stesura che non lascia spazio a nessuna divagazione e che incide nel profondo, Carla Zancanaro racconta nel suo nuovo volume Metropoli Tana delle storie estreme.

Chi si accostasse alla lettura senza conoscere il nome dell’autore penserebbe di trovarsi di fronte ad una scrittura maschile, poiché certe espressioni rasentano una crudezza impressionante che si discosta dal comune sentire femminile, come del resto certi punti di forte erotismo. La Zancanaro dunque si distingue per il suo raccontare privo di romanticismo.

Già il titolo Metropoli Tana identifica un luogo e una condizione in netto contrasto. Mentre nella metropoli vi è una moltitudine di persone, la tana denota un isolamento, un rifugio, come succede appunto a Odisseo (che raffigura forse la stessa Zancanaro e che apre e chiude il libro) costretto a fuggire per la sola colpa di essere padrone della “parola” e che ritrova la sua dimensione in una caverna nella quale può realizzare la sua immaginazione.

Se nei racconti non si trova del romanticismo, non significa che l’autrice manchi di sensibilità, anzi, vi si trova la capacità di rilevare situazioni dolorose e scavare sempre più nel profondo sino ad arrivare a risultanze scabrose.

I suoi personaggi hanno dentro un’angoscia che li devasta e che li unisce nel buio sotterraneo della metropolitana, annullando le loro vite: “Non esiste il tempo nel regno delle ombre, l’oscurità rende tutto opaco, incolore e chi vi sosta è solo un ectoplasma, la proiezione di una mente malata.”. Le loro esistenze sono state spezzate da avvenimenti tragici, e solo in quella tana rifugio possono accomunare qualche attimo d’umanità.

Anche per la protagonista dell’ultimo racconto il destino delinea un evento traumatizzante, che le cambierà la vita in un momento. Basta, infatti, un tocco sbagliato per trovarsi nell’abisso della “bestia”: “Inavvertitamente la mano urtò contro il seno sinistro, incontrando una protuberanza dura come un sassolino …”.

In questo mondo segnato dall’egoismo e dalla corruzione, gli emarginati non potranno mai uscire dalla condizione di “ombre”, perciò Carla Zancanaro ha il merito di aver denunciato questa piaga sociale rivelando il loro estremo malessere fisico e psicologico: un grido che purtroppo si perde nel nulla.

I FIORI DEL MALE – N. 55-2013